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Making videogames: gli aspetti più interessanti

Una sezione in cui parlare liberamente di tutto ciò che più vi va! Tutto ciò per il quale non esiste un'apposita sezione può essere liberamente discusso qui, rispettando sempre il Regolamento.

Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Rayna Ryukuro » 17/06/2014, 7:16

Ebbene sì, alla fine ho deciso di aprire questo topic...
(i moderatori/admin sono ovviamente autorizzati a cambiarne l'ubicazione nel caso in cui la medesima non fosse adatta allo scopo).

Posso ben intendere che il titolo sia in parte fuorviante, ma capitemi, non sono esattamente quel tipo di individuo che pensa in maniera logica e lineare. :roll:
-al solito, se vi è qualche cosa da cambiare agli admin ed ai moderatori la parola-

Anyway, dopo questa breve e noiosissima premessa, passiamo alla parte 'calda' della discussione.

Qui tutti siete appassionati del mondo videoludico, secondo i rispettivi, personalissimi gusti e penso che ognuno di voi mi possa dare un parere costruttivo in merito alla questione che vado a sottoporvi, si tratta di una questione o, meglio, di una domanda molto semplice ad onor del vero, ma apre un universo di possibilità a dir poco allucinante :shock:

La faccio breve, prima di ricevere macumbe varie dai lettori,
:arrow: quali sono secondo voi gli aspetti che coinvolgono di più all'interno di un gioco?

Questo quesito si estende per ogni tipologia di intrattenimento, sia i titoli di azione che quelli di strategia, insomma, quello che più vi piace/ vi interessa.
Quando comprate un gioco o quando decidete di provarne uno che cosa guardate in primo luogo? Grafica? Gameplay? Trama?
Quali sono le cose che amate e, per contro, quelle che odiate di più quando vi approcciate con un nuovo titolo?

So che è stato aperto un topic dedicato ai titoli più amati e al modo in cui ognuno di noi si approccia con i giochi e quindi non vorrei finire per sconfinare in queste due, già trattate, discussioni, per tale ragione a voi mi rivolgo in maniera del tutto generica al fine di poter, con il mio operato - come sapete sono in fase di sviluppo di un RPG - soddisfare al meglio le vostre esigenze e garantire anche a me stessa un processo di crescita costruttiva tramite anche e soprattutto le vostre opinioni :)

Per rompere il ghiaccio (e lo so, mi state odiando per questo papiro) elenco gli aspetti che mi colpiscono maggiormente quando provo un titolo (o che vorrei mi colpissero).

- in primo luogo l'originalità grafica, non deve essere per forza una grafica ad alta risoluzione, ma vorrei che fosse, quantomeno 'interessante', qualche cosa di non visto e di innovativo.

- una storia intricata e difficilmente comprensibile che mi sproni, anche se certi livelli proprio non mi vanno giù, a continuare il titolo per sapere 'come va a finire'

- personaggi coinvolgenti, che aderiscono al 'reale' in base ai loro comportamenti, niente di troppo costruito e di finto, visto che si parla, comunque, di un mondo virtuale.

- in ultima sede una guida. Mi spiego meglio, spesso ho provato titoli che prevedono solo un brevissimo tutorial iniziale sui comandi e poco altro e che non introducono invece le potenzialità di sviluppo del gioco stesso, molti di voi diranno, beh...giocando lo scopri, giustissimo, ma penso che un indizietto ogni tanto non faccia male, anche per far sentire il player in qualche modo più partecipe della realtà del game e non soltanto il marionettista che muove il personaggio.

Detto questo (vi ringrazio per avermi letto ^^) lascio a voi la parola :)
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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Karma » 17/06/2014, 20:50

allora... domanda complessa la cui risposta, nel mio caso è... DIPENDE ! :D

mi spiego... fino a un annetto fa più o meno, avevo giocato solo giochi di strategia tipo le serie

civilization
europa universalis
total war...

di quelli la cosa che mi interessava di più era il rapporto giocabilità/storicità... quando col passare degli anni hanno magari migliorato la grafica ma sacrificato altri aspetti i giochi mi sono piaicuti sempre meno...

poi ultimamente ho scoperto giochi diversi... gli RPG e simili tipo :
Dishonored
Torchlight
TR reborn
Diablo III
and Last but not Least... Skyrim

in questi giochi gli aspetti che mi prendono di più sono :
la grafica... più è realistica meglio è ! (è uno dei motivi per cui ho preso TR e Skyrim)
la possibilità di personalizzare il personaggio per variare il gioco ed immedesimarmi meglio, quindi (importantissimo) deve essere o poter essere una ragazza ! :P (motivo per cui ho mollato dishonored dopo una partita... lì sei per forza un uomo)
la varietà e libertà del gioco (motivo per cui sto giocando a Skyrim da mesi mentre ho mollato torchlight dopo una partita e mezza, TR e Diablo III dopo quattro)

sono d'accordo sulla esigenza della guida... io sono alquanto imbranata a scoprire le cose da sola... ci sono quest di Skyrim per cui ho dovuto cercare la soluzione in internet perché io non la trovavo proprio... o cose che non facevo perché non sapevo di poterle fare finché non l'ho scoperto per sbaglio magari dopo 2 o 300 ore di gioco ! :lol:

inoltre mi piace quando le tue scelte cambiano il corso del gioco e magari anche il finale... così in teoria puoi giocare ogni volta una partita diversa... :)
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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda mark » 18/06/2014, 0:08

Un topic davvero interessante, Rayna, complimenti! :)

Nel mio caso, direi che assolutamente la prima cosa che guardo in un videogioco e che mi deve coinvolgere è la trama. Ho bisogno di avere delle motivazioni per giocare, avere il desiderio di saperne di più sull'intreccio delle vicende e sui personaggi che ne sono protagonisti. Amo moltissimo i colpi di scena ed è per questo che tuttora credo che la mia trama preferita sia in assoluto quella di Final Fantasy X: non ho ancora trovato una sceneggiatura così poetica e ben costruita in un gioco. Ma in generale quasi tutti i Final Fantasy hanno una trama invidiabile e coinvolgente (tra i miei preferiti, ad esempio, ci sono anche FF VIII e FF IX).

Secondariamente, direi che anche il gameplay deve essere godibile e gradevole, i controlli sono estremamente importanti, specialmente in un gioco più orientato all'esplorazione o alla risoluzione di enigmi, ma anche un JRPG ha le proprie esigenze in tal senso, per esempio nel sistema di combattimento.

Dopodiché, guardo la grafica: naturalmente, maggiore è l'attenzione ai dettagli e più piacevole è farne parte. Ciò nonostante, non la ritengo un aspetto di primaria importanza in un gioco. Tanti giochi del passato riescono a creare un'atmosfera perfettamente immersiva pur avendo a disposizione mezzi non propriamente all'avanguardia per i nostri tempi.

Credo che l'esistenza dei tutorial sia importante in un gioco, a patto che non diventino troppo invadenti. Credo che la cosa migliore sia sempre quella di renderli facoltativi per il giocatore, così da venire incontro sia a coloro che non vogliono essere guidati, sia a coloro che invece preferiscono delle finestre di aiuto a cui approcciarsi da principianti.

In definitiva, quindi, un gioco che unisce una trama coinvolgente, un gameplay altamente fruibile e una grafica originale mi cattura in partenza e devo dire che in questo senso Final Fantasy è praticamente sempre stato innovativo e pionieristico per i suoi tempi. Di Tomb Raider ho molto spesso amato principalmente il gameplay, ma devo dire che anche la trama (soprattutto quella di Angel of Darkness) in qualche caso è riuscita a tenermi incollato allo schermo. :)
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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Rayna Ryukuro » 18/06/2014, 4:34

Anzitutto vi ringrazio per le vostre risposte, celeri ed esaurienti, non sapete quanto mi faccia piacere ritrovare un riscontro così nelle vostre repliche, tutto questo mi ispira e mi sprona oltremodo nell'affrontare il progetto. :wohow:

Karma ha scritto:la possibilità di personalizzare il personaggio per variare il gioco ed immedesimarmi meglio

Karma mi ha offerto un ottimo spunto, ovvero quello della caratterizzazione dell'eroe. Alla fine, parlo per i party dei giochi di FF che ho affrontato, c'era sempre un eroe nel quale mi identificavo meglio e visto che all'epoca ancora non era possibile cambiarne l'aspetto ma al massimo solo il nome, l'aspetto personale era poco, immagino che questa caratteristica, comunque, garantisca una full immersion nel videogioco in questione.

Karma ha scritto:sono d'accordo sulla esigenza della guida... io sono alquanto imbranata a scoprire le cose da sola... ci sono quest di Skyrim per cui ho dovuto cercare la soluzione in internet perché io non la trovavo proprio... o cose che non facevo perché non sapevo di poterle fare finché non l'ho scoperto per sbaglio magari dopo 2 o 300 ore di gioco !

Siamo in due, sono deleteria quando devo cercare qualche cosa, penso che la guida, anche se non troppo invasiva, come Mark ha giustamente puntualizzato, sia uno strumento fruibile ed interessante per coloro i quali non vogliono perdere il proprio tempo a girare in tondo per cercare di carpire indizi magari non troppo visibili.

mark ha scritto:Secondariamente, direi che anche il gameplay deve essere godibile e gradevole, i controlli sono estremamente importanti, specialmente in un gioco più orientato all'esplorazione o alla risoluzione di enigmi, ma anche un JRPG ha le proprie esigenze in tal senso, per esempio nel sistema di combattimento.


Passando ora a Mark, anche i suoi spunti mi hanno fatto accendere una vera e propria lampadina :idea:, sebbene non mi consideri un'amante degli enigmi, penso che i medesimi, magari senza che essi siano necessariamente cervellotici, conferiscano longevità e spessore al gioco.

Una domanda ora:
:arrow: quanto amate i dungeon?

mark ha scritto:Dopodiché, guardo la grafica: naturalmente, maggiore è l'attenzione ai dettagli e più piacevole è farne parte. Ciò nonostante, non la ritengo un aspetto di primaria importanza in un gioco. Tanti giochi del passato riescono a creare un'atmosfera perfettamente immersiva pur avendo a disposizione mezzi non propriamente all'avanguardia per i nostri tempi.


Qui si parla di atmosfera più che di grafica in sè, una peculiarità che non avevo davvero, e seriamente, considerato, quindi mi viene spontaneo un altro quesito...
:arrow: quali ambientazioni non possono mai mancare in un gioco?

Detto questo, risposto a questo, non posso fare altro che rinnovare i miei ringraziamenti per questi primi, personalissimi ed importantissimi riscontri, i medesimi non possono fare altro che migliorare il mio rapporto gioco/creatore.

Attendo eventuali altre repliche e/o critiche ^^

Ancora grazie a tutti :love:
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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Blazefire Saber » 18/06/2014, 13:17

Domanda difficile. Io sono del parere che un gioco deve risultare riuscito nel complesso, raggiungere i suoi obiettivi, indipendentemente da come e da quali aspetti decide di sviluppare o non sviluppare. Un gioco può puntare quasi completamente sulla trama o quasi completamente sul gameplay e risultare migliore di un altro più completo e bilanciato, tutto sta nel come viene sviluppato, in cosa vuole dare al giocatore, in come riesce a darlo. Faccio alcuni esempi:

Final Fantasy X e Final Fantasy XIII. Sono story driven, il gameplay in entrambi i giochi è chiaramente più trascurato rispetto agli altri capitoli della serie. Eppure, secondo me, non sono inferiori a Final Fantasy che puntano sia su trama che su gameplay, e che magari sviluppano bene entrambi gli aspetti. Lo stesso si può dire di Final Fantasy XII, che vuole essere simile a un MMORPG. Dragon Quest, serie che ha creato il JRPG, punta anch'essa sul gameplay e in Giappone è molto più amata di Final Fantasy (noi, purtroppo, abbiamo visto pochi capitoli).

ICO e Shadow of the Colossus, i giochi di Ueda. Ueda è un sostenitore della filosofia sottrattiva, secondo lui un gioco non ha bisogno di mille cose da fare, di una trama invadente e pomposa per essere un bel gioco. Lui prende la base di un'opera ed elimina tutti gli elementi superflui. Nei suoi giochi non c'è niente: i filmati sono rarissimi, i personaggi principali non hanno modo di dialogare, il mondo è vuoto. Eppure quando giochi ICO e Shadow of the Colossus vivi un'esperienza completa, vivi la trama e la senti scorrere nelle tue vene, vivi i personaggi e ad un certo punto li conosci anche se questi non fanno nulla per farsi conoscere, vivi il mondo di gioco, ti emozioni per cose che solitamente non emozionano. Io credo che Ueda è uno dei pochi sviluppatori che ha capito che i videogiochi se usati bene possono essere un mezzo più potente di film e libri, perché ti danno molte più possibilità.

Si possono anche prendere come esempio giochi come i Souls, che apparentmente non hanno trama nonostante la lore pazzesca, ma che in realtà la trama la fanno creare al giocatore. Giochi come Heavy Rain e Beyond: Two Souls di David Cage, che sono praticamente dei film interattivi e apparentemente non hanno gameplay. Insomma, per me è assolutamente impossibile dettare "condizioni" per far sì che un gioco sia bello, perché ci sono molti tipi di giochi che funzionano utilizzando stili totalmente differenti, e puntando su aspetti totalmente differenti.

Poi è chiaro che una trama appassionante e raccontata bene da tanto, seppur è forse uno degli aspetti più soggettivi, e che se un gioco risulta ingiocabile è finito in partenza, perché dopotutto i giochi si giocano. Io però credo che un gioco debba essere valutato solo e soltanto nel complesso, non in base a quanti aspetti sviluppa e/o a come sviluppa ciò che solitamente ci piace/ci attira di più. Anche perché, personalmente, vado a periodi. L'unica cosa che cerco è innovazione, cambiamento, originalità, freschezza e magari una certa cura dei particolari. In poche parole, un titolo non deve scomparire tra la massa.

Per quanto riguarda la grafica e tutti coloro che "no, no, a me non interessa proprio": sicuramente non è tutto, ma non è nemmeno niente. Primo, le potenzialità di una console è giusto che vengano sfruttate. Secondo, a me vedere delle emozioni sul volto dei miei personaggi preferiti proprio schifo non fa, e si sa che l'occhio vuole la sua parte. Poi sono d'accordissimo nel dire che non è la grafica a fare il gioco, i miei titoli preferiti hanno tutti i loro anni e sono la prima a vivere di retrogames. :roll:

Rayna Ryukuro ha scritto: :arrow: quanto amate i dungeon?

Non troppo, ma la vera risposta anche in questo caso è dipende. Cosa vuoi sapere di preciso?

Rayna Ryukuro ha scritto::arrow: quali ambientazioni non possono mai mancare in un gioco?

Più che lo stile o la bellezza, ciò che secondo me non deve mancare è un mondo di gioco funzionante, vivo, pulsante, con delle "regole", "leggi" che lo rendono non realistico, ma possibile. Mi sono innamorata di Suikoden V in buona parte anche perché il "queendom" di Falena è una delle ambientazioni più curate che io abbia mai visto in un videogioco, tra riti, rune, storia, politica, usanze, rapporto con le altre nazioni.
Poi beh, a me piacciono location variegate, fantasy e medievali, nonostante credo che le ambientazioni più interessanti siano quelle che optano per un misto di vari stili e generi, un po' come fanno i Final Fantasy.
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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Rayna Ryukuro » 18/06/2014, 21:41

Grazie per la fantastica risposta Blaze, farò tesoro delle tue parole per il progetto che sto sviluppando e per quelli futuri (se non collasso prima)

Blazefire Saber ha scritto:Io credo che Ueda è uno dei pochi sviluppatori che ha capito che i videogiochi se usati bene possono essere un mezzo più potente di film e libri, perché ti danno molte più possibilità.


Questa cosa della 'filosofia sottrattiva' non la conoscevo, e non conoscevo nemmeno il titolo che mi hai segnalato, ma l'idea di fondo mi piace assolutamente. In parte riprende alcune correnti artistiche di stampo minimalista, ma non andiamo off topic, ho visto il trailer del gioco e mi è piaciuto, ho anche letto qualche cosa, molto blandamente, in merito, devo dire che si tratta di un'idea molto originale :)

Blazefire Saber ha scritto:L'unica cosa che cerco è innovazione, cambiamento, originalità, freschezza e magari una certa cura dei particolari. In poche parole, un titolo non deve scomparire tra la massa.


Anche questo è un aspetto importante da tenere in considerazione, con la quantità di giochi presenti in giro è molto difficile essere originali ed è oltremodo difficile trovare delle idee che non siano già state vagliate in precedenza e magari non approfondite, una bella sfida insomma. Forse non la raccoglierò in questo primo progetto, che mi vede molto inesperta anche in quelle meccaniche di programmazione più semplici ed intuitive, ma non è detto che il prossimo non cerchi, in qualche modo, un'originalità di fondo.

Blazefire Saber ha scritto:Rayna Ryukuro ha scritto:
quanto amate i dungeon?

Non troppo, ma la vera risposta anche in questo caso è dipende. Cosa vuoi sapere di preciso?


In effetti ho fatto una domanda generica - nemmeno io sono troppo patita dei dungeon - e non mi fermo mai troppo ad esplorarli, a guardarli, o a comprenderne le meccaniche.

:arrow: La specifica è qualche cosa come, in un gioco stile RPG quanto spazio devono avere, secondo voi, i dungeon?

Io mi sto limitando molto in merito, preferisco avvalermi di ambienti esterni/città, che per me sono più belli anche e soprattutto da mappare oltre che da infarcire di eventi, oltretutto forse non dovrei essere troppo soggettiva nella creazione, ma immagino che molto del gusto dell'autore finisca per sfociare nella trama/impostazione.

Altra piccola domanda, colonne sonore.
:arrow: Voi giocate con il sonoro attivo oppure fate come la sottoscritta che si mette la musica nelle orecchie e lo ignora?

Al solito vi ringrazio, anticipatamente, per il vostro tempo e le vostre risposte. :)


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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Blazefire Saber » 25/06/2014, 14:49

Rayna Ryukuro ha scritto:Anche questo è un aspetto importante da tenere in considerazione, con la quantità di giochi presenti in giro è molto difficile essere originali ed è oltremodo difficile trovare delle idee che non siano già state vagliate in precedenza e magari non approfondite, una bella sfida insomma.

Verissimo, purtroppo. A volte bisogna saper dare un tocco unico ad elementi già visti e rivisti, ma non è facile neanche questo.

Rayna Ryukuro ha scritto: :arrow: La specifica è qualche cosa come, in un gioco stile RPG quanto spazio devono avere, secondo voi, i dungeon?

Secondo me dipende dalla trama, dal modo in cui questa si svolge. E poi naturalmente dal gioco stesso, cosa vuole essere, su cosa vuole puntare. L'importante è che i dungeon non risultino troppo lunghi e/o frustranti.

Rayna Ryukuro ha scritto: :arrow: Voi giocate con il sonoro attivo oppure fate come la sottoscritta che si mette la musica nelle orecchie e lo ignora?

Assolutamente sonoro attivo. Secondo me togliere il sonoro significa perdere una parte di gioco, in certe situazioni fa davvero tanto e crea davvero tantissima atmosfera, specialmente quando i giochi non riescono a dare molto con la grafica.
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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Zanmato9999 » 09/01/2017, 23:30

Uh che bel topic :D

Allora, breve scaletta di ciò che guardo nei videogiochi

1) Gameplay: su questo sono abbastanza eclettico, ma allo stesso tempo pretenzioso come lo schifo. È più forte di me, non sopporto i titoli ripetitivi, poco fluidi e, nel caso degli action, che non permettono al giocatore di vedere o di schivare gli attacchi nemici. D'altra parte pretendo anche un grado di sfida abbastanza elevato ed un mondo di gioco pieno di segreti.

2) Stile: la seconda cosa che guardo è lo stile, artistico ma non solo, del prodotto. Anche qua sono abbastanza eclettico, ma per ora l'art design più ispirato che ho visto è stato quello di El Shaddai.

3) Colonna sonora: da amante della musica, non posso non metterla qua.

4) Narrativa: che comprende trama, personaggi e lore. Poi chiaro, ci sono giochi che puntano più su una o sull'altra cosa, ma le metto tutte insieme. Anche qua sono pretenzioso, se una trama mi annoia o peggio vedo che è fatta male, mi viene da distrarmi in automatico e devo combattere la tentazione di abusare degli skip xD

5) Qualità grafica: non mi interessa il realismo, ma qualcosina come pulizia delle texture e framerate stabile sì.

Direi che è tutto, sono stato fin troppo sintetico :D
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Re: Making videogames: gli aspetti più interessanti

Messaggioda Chi » 19/06/2017, 13:00

Ciò che io vedo in un gioco per prima cosa è il gameplay da parte di un paio di youtuber un minimo seri su quel gioco. Se il gioco riesce a coinvolgermi nei primi 10/15 minuti di gioco, è riuscito a conquistarmi.

Anche perchè valutare un gioco secondo "gameplay" o "trama" senza averlo giocato lo vedo impossibile. Dopotutto, in un'avventura grafica come posso valutare il gameplay? E che gusto c'è a spoilerarmi la trama su wikipedia o altri luoghi? A quel punto non lo gioco direttamente più. Ed in linea più generale, in qualsiasi gioco è difficile valutare la trama senza prima averla giocata... Quindi mi faccio catturare da ciò che vedo nei primi minuti di gameplay, se riesce ad attirarmi lo gioco, oppure se è per PS o Xbox, mi fiondo a casa di un compagno e non mi schido da li finchè non lo finisco, in pratica mi rubo la console in casa sua :asd:

Io ultimamente sto lavorando come compositore con una piccolissima SH italiana(che non troverete mai sul web, perchè vogliono lanciare il loro primo gioco che è questo in via di sviluppo), ed essendo un membro rappresentativo, pongo sempre loro delle domande del tipo "cosa vi piace in un gioco? Vi piace come sta uscendo?", perchè dopotutto se non piace prima di tutto a noi il gioco, come si può pretendere che piaccia ad altri?
per chi vuole approfondire:
[+] SPOILER
E' un gioco con enigmi e quest puzzle game, con una trama lineare ma con accenni all'"open world" messo tra molte virgolette, poichè, ci saranno quest secondarie di approfondimento del gioco ma che non influiranno sulla trama. Essendo che non abbiamo modellatori 3D ma solo disegnatori, sarà come grafica in stile vecchio con gli sprite ed i dialoghi disegnati. Per fortuna che molti del team sanno parlare più di una lingua... Quindi oltre che in italiano con un grandissimo lavoro lo si può tradurre anche in inglese, arabo, giapponese e tedesco
"Non è importante chi sei,l'importante è che sei come chi" [Cit. Chi]
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