[Fan Fiction] Ricordi di quel luogo

Autore: TerraBranford [Scrivi]

Personaggi: Un po’ tutti, Vivi Orunitia

Disclaimer: Tutti i personaggi descritti appartengono ai rispettivi proprietari.

Genere: Drammatico, Malinconico

Rating: verde

Introduzione

Vivi ripensa al suo viaggio, alle sue esperienze, ai suoi amici e a cosa ha imparato. Se avessimo potuto vedere i suoi ricordi, cosa ci avrebbe detto?

Ricordi di quel luogo

Ricordi di quel luogo

Guardo il cielo perchè è l’unica cosa che ho da fare in questi momenti, non so cosa mi stia succedendo ma osservare le stelle e sapere che in una di quelle qualcuno mi sta ascoltando calma la mia anima. Sempre che ce l’abbia.
Quando ripenso al mio passato, sono spaventato, non ricordo nulla e mi fa tanta tristezza. Sento solo una voce sconosciuta che però mi fa compagnia nel buio che mi circonda. Sento un “Si è svegliato” e poi basta.
Cosa significa svegliarsi? E fermarsi? Sperimenterò queste cose e, soprattutto, saranno cose piacevoli? Io in questo momento sono molto felice, Gidan mi aiuta spesso e non dimenticherò mai la sua canzoncina dell’amicizia, anche se forse non si era accorto che qualcun altro stava ascoltando. Una bambina sola, affidata a dei Moguri e alle sue forze, ma che ha trovato la ragione per cui vivere ancora. Forse quello era il suo “risveglio”.

Ed è proprio a Madain Sari che rivolgo queste parole, i miei ultimi ricordi…perchè sento che non potrò più esprimermi. E’ una sensazione strana, angosciante, ma anche liberatoria perchè so che non sarò solo. Ovunque andrò, non dovrò più farmi ripetere quanto io sia inutile, vigliacco, perchè i miei amici mi hanno insegnato a non mollare mai, anche quando tutto va storto…la signorina, ad esempio.

A me sorrideva e mi faceva piacere, però non ho mai saputo della sua situazione, è arduo credere in se stessi e lo so bene, ma è un’emozione diversa. Io sono piccolo mentre lei è una regina piena di doveri, obblighi e restrizioni…è questa la responsabilità? Ha detto che quando tornerò ad Alexandria mi terrà lontano dai guai.

Per non parlare della sua corte, la stavano tutti ingannando tranne Steiner e Beatrix: essi avevano fatto di tutto per proteggere la loro umile principessa, anche rischiando la propria vita…è questa la fedeltà? Steiner mi ha giurato che mi avrebbe fatto entrare nella sua nuova banda, chissà che divertimento!

Essere dimenticati è peggio che morire e la povera Freya l’ha sentito sulla propria pelle. Non l’avevo mai vista piangere, pensavo fosse una donna agguerrita e senza paura, pronta a lanciarsi in battaglia da sola o in compagnia per salvare i popoli in pericolo. Dava l’idea di una fiera eroina. Quando però le lacrime cominciavano a rigarle il viso, ho capito: tutti piangono e nessuno deve vergognarsene, ognuno di noi soffre (e io?). Nonostante l’accaduto, questa intrepida ragazza ha voltato pagina e ha continuato a seguirci…è questo il perdono?

Ogni vita ha lo stesso peso, non si uccide la gente a caso. Strano personaggio Amarant, mi faceva proprio paura e per un po’ era anche antipatico…non solo all’albero di Iifa quando mia ha preso in maniera poco gentile, ma anche quando “rimproverava” Gidan per la sua mancanza di coraggio ed esperienza. Posso solo dire che forse le persone bisognerebbe conoscerle meglio prima di giudicarle e non dimenticare che si hanno diversi caratteri. Voleva richiamare l’attenzione su di sè per una giusta causa perchè per tutta la vita ha dovuto giocare la parte del cattivo…è questo l’onore?

Poi la mia…sposa? Si chiamava così forse, non capivo bene durante la cerimonia ma conoscendo Quina sarà qualcosa da mangiare per certo. Una tizia fuori dal comune, faceva rimanere basiti i miei compagni di squadra e in fondo avevano ragione: ogni volta che si andava da qualche parte, spariva per trovare cibo o rane e Gidan si arrabbiava molto. Io non capivo perchè. Comunque un giorno mi aveva assicurato che mi avrebbe insegnato “l’arte de magnà”. Assomigliava molto a mio nonno e solo questo mi era bastato per fidarmi di lei.

Il membro della compagnia che ha sofferto di più? Può darsi, il nostro simpatico Gidan. Mi aveva subito fatto piacere che un giovane come lui mi avesse notato, che mi avesse aiutato a uscire dal mio guscio e a fare valere le mie idee. Lui che però in un certo momento si è visto cadere il mondo addosso. Lui e Daga erano molto legati, lo sentivo ma non potevano più stare assieme. Era triste, quello che ogni mese cambiava donna. Daga non gli aveva fatto niente, nessuna magia, la sua presenza era musica per il ragazzo. Anche lui ha imparato…è questo l’amore?

Manca qualcuno? Non ricordo chi ci fosse d’altro…ah già. Un cappello da merlino in testa, un andamento buffo, parole confuse e balbettanti. Non ho fatto molta strada per avere un’alta considerazione di me, ma ho imparato tante cose. Non dimenticherò mai i loro insegnamenti, i loro discorsi, le loro gesta.

Piango…perchè ho questa strana sensazione? Nonno, è questa l’amicizia? Ho dato a ognuno di loro un “motto”, qualcosa che hanno dovuto guadagnare con fatica e sacrifici.

Sto per fermarmi?

“S-sì, lo sento!”. Non ho rimpianti ma il mio ultimo desiderio è quello di essere ricordato e di continuare a ricordare i miei amichetti. Ti prego nonno, non farmi dimenticare.
Mentre guardo una luce bizzarra, ricordo quando Gidan mi ha tenuto la mano mentre stavo per cadere, quando stavo per mollare. Ricordo le lacrime della signorina e del suo sorriso pieno di speranza e insicurezza. Ricordo la vivacità della sciamana di Madain Sari, Eiko che mi portava ovunque…sempre guai. Ricordo l’amorevolezza di Beatrix e le lamentele di Steiner. Ricordo la tristezza di Freya e Amarant. Ricordo la voracità ma divertimento di Quina.
Ricordo infine il mio villaggio, i maghi neri. Avevo sofferto così tanto quando avevo scoperto la verità, ma sollevato dell’idea che ce ne erano altri come me, simili a me.

Non ho rimpianti perchè ho vissuto tutto. Avevo paura del domani, di non rivedere più nessuno, solo il buio del passato. Non importa se sono piccolo, io ho sperimentato tutte le emozioni felici, malinconiche che la vita mi ha proposto e le ho superate tutte.

Sto per andare, non sto dimenticando i loro visi e le loro storie, è un buon segno. Ed ecco finalmente che sarò lì.
Gidan lo aveva sempre detto, io non ci credevo ma ora mi ricredo. Scusatemi se a volte non ho avuto fiducia in voi.
Gidan mi aveva spiegato che c’era qualcuno e qualcosa che ti stavano aspettando in un posto che ricordi da sempre e del quale hai nostalgia.

Il luogo in cui ritornerò un giorno.

NdA: Dedicato a chi pensa che i videogiochi non servano e non insegnino nulla 🙂