[Fan Fiction] Struggle Through Life Capitolo 9 Tutti contro Emmett

Edward e Bella non avevano avuto la possibilità di vedersi il giorno di Natale; si erano fatti gli auguri al telefono e lei si rammaricò per la lontananza, ma ribadì di dover passare almeno le giornate di festa con il padre, non si vedevano molto durante l’anno, ed era stato nuovamente lui ad aver sostenuto le spese di viaggio per averla lì quel paio di settimane.

Charlie aveva desiderato che lui e la figlia passassero la giornata dai Clearwater, degli amici di famiglia che vivevano a LaPush, la riserva indiana vicino Forks; per Edward il Natale non era mai stato tempo di grandi riunioni di famiglia e l’aveva passato con sua madre ed un Laurent non molto sobrio ma stranamente allegro, allontanandosi solo il pomeriggio per vedere Ben ed Eric.

Pochi giorni prima di Capodanno, Alice organizzò una serata a casa sua; si assicurò che stavolta sarebbero stati presenti anche i suoi fratelli più evasivi, Rosalie ed Emmett. Nel tardo pomeriggio, Jasper ed Alice andarono a prendere Edward e Bella; sia nello stato di Washington che in Arizona occorreva avere sedici anni per prendere la patente e Jasper era l’unico di loro quattro ad averli compiuti. Quando arrivarono dai Cullen, Edward e Bella furono stupiti dalle dimensioni della casa: era enorme, anche per sei persone.

Carlisle ed Esme, che erano davvero troppo giovani per essere genitori di adolescenti, accolsero gli ospiti e conversarono un po’ con loro, prima di andare di sopra.

Esme chiese a Bella di mandare i loro saluti allo sceriffo, entrambi lo avevano già conosciuto, Carlisle sul lavoro e lei in occasione dell’organizzazione di alcuni eventi cittadini. Carlisle non voleva mettere Edward a disagio, si limitò a chiedergli se andasse tutto bene a casa ed il ragazzo rispose di si.

Bella conobbe Emmett e Rosalie, e fu un po’ intimidita. Il ragazzo era imponente, molto alto e muscoloso; e riguardo a Rosalie si sentì insignificante, solitamente non metteva a confronto il suo aspetto con quello delle altre ragazze ma Rosalie, che aveva una bellezza davvero fuori dal comune, lo aveva reso inevitabile.

In salotto iniziò una sfida ai videogiochi fra i ragazzi, mentre le ragazze facevano vedere la loro stanza a Bella, quando riscesero al piano inferiore, Emmett gongolava per aver vinto sia contro Edward che contro Jasper e chiese se ci fosse qualcun altro disposto ad essere distrutto.

“E’ Tekken?” Chiese Bella.

“Si”.

“Bella, ci vendicherai?” Chiese Edward divertito ed entusiasta, Bella ricambiò il sorriso andando a sedersi sul divano, pronta alla sfida. Batté Emmett per due round ad uno.

“Questa è la fortuna del principiante!” si lamentò Emmett, lasciando cadere il joypad, un po’ stizzito.

“Se lo rompi un’altra volta, Carlisle ha detto che non lo ricompra più. – Gli ricordò Jasper – Anzi aspetta, fai pure, così stiamo un po’ in pace finalmente!”

“Non ho mai detto di essere una principiante. Giocavo spesso a questo gioco con il mio amico Jacob, lo battevo quasi sempre”.

“Il tuo amico Jacob deve essere una schiappa!” Le disse Emmett.

“In tal caso lo saresti anche tu”.

Il ragazzo si alzò in piedi e le puntò un dito contro: “Rivincita!”

**

Mentre Esme finiva di prepararsi, Carlisle leggeva un libro sdraiato sul letto poi, chiudendolo, chiese alla moglie: “Pensi sia saggio lasciarli da soli?”

“Quante volte abbiamo lasciato i nostri ragazzi da soli a casa?”

“Ma stavolta è diverso”.

“Bella ed Edward mi sembrano a posto. Sai anche tu quanto i nostri figli stiano sempre fra loro, senza socializzare con altri a scuola, è un bene che facciano nuove amicizie”.

Carlisle annuì mentre indossava le scarpe, Esme gli disse: “Andrò a dirgli qualcosa, comunque. Ti aspetto di sotto”.

**

Esme entrò in salotto proprio mentre Emmett chiedeva la rivincita e subito ottenne l’attenzione di tutti: “Io e Carlisle stiamo uscendo, speriamo di non doverci preoccupare… Jasper, Rosalie, conto in particolare su di voi che siete più grandi perché tutto vada bene”.

I due ragazzi acconsentirono, Emmett intervenne: “E io? Anch’io sono più grande”.

“Emmett, sai che ti voglio bene quindi non prendertela, ma la maggior parte delle volte ti comporti ancora come un dodicenne”. Disse Esme sorridendo.

Carlisle li raggiunse, lui ed Esme salutarono Edward e Bella, in caso quella sera non si fossero nuovamente incrociati e augurarono a tutti di divertirsi, prima di uscire.

Tutti avevano sorriso per ciò che Esme aveva detto ad Emmett e lui era un po’ imbronciato. Rosalie, abbracciandolo, disse allusiva:

“Non preoccuparti Emmett, io so che sei tutt’altro che un dodicenne”.

Il ragazzo sorrise orgoglioso e, soddisfatta di aver risollevato il suo ego, lei gli chiese:

“Perché tu e i ragazzi non uscite a prendere qualcosa da mangiare?”

“Uhm, ok. – Rispose Emmett e si rivolse a Bella sorridendo – Sei stata fortunata stavolta”.

“Se ti piace crederlo…” Rispose lei, sicura.

Alice, sempre organizzata, diede ai ragazzi una lista dettagliata di ciò che dovevano comprare.

Emmett disse alla sua ragazza: “Rosie, prendiamo la tua macchina”.

“Ok, ma se gli fai anche solo un graffio sai cosa ti aspetta”.

“Niente coccole per un paio di giorni?”

Rosalie gli si avvicinò nuovamente e gli sussurrò qualcosa all’orecchio, il ragazzo scosse la testa incredulo: “Non dici sul serio!”

“Tu riporta la BMW com’è e non ci sarà bisogno di scoprirlo”.

Non appena i ragazzi uscirono, Alice disse divertita: “Rose, sei così crudele”.

“Non faccio sul serio, ma serve a motivarlo!”

Le ragazze risero e si prepararono per la manicure; Rosalie cominciava a gradire la presenza di Bella: la ragazza aveva carattere, aveva avuto il coraggio di tenere testa ad Emmett, anche verbalmente. In realtà era un tenero, ma Rose sapeva quanto la stazza del suo ragazzo potesse intimidire, specialmente chi non lo conosceva.

Bella aveva acconsentito a farsi mettere lo smalto da Rosalie, ma scelse un colore non molto appariscente; mentre la sorella se ne occupava in maniera impeccabile, Alice le chiese come andasse fra lei ed Edward.

“Bene, …mi piace davvero”. Rispose Bella, imbarazzata.

“E’ fantastico! Anche tu piaci molto a lui”. Rispose Alice.

“Mi fa piacere saperlo Alice, ma non penso vorrebbe che me lo dicessi se te l’ha detto in confidenza”.

Rosalie intervenne: “Non è un segreto, è chiaro da come ti guarda”.

“E’ preso da te quasi quanto i nostri ragazzi da noi, e non vivete neppure nella stessa città!” Aggiunse Alice.

Bella sorrise felice ed arrossì, trattenendo una risatina, dopo un momento chiese: “Non è un po’ strano…?” Ma subito si interruppe.

“Cosa, Bella?” Le chiese Rosalie.

“No, niente”.

“Avanti, cosa stavi per dire? Non vorrai lasciarci con questa curiosità?” Chiese Alice.

“Non riguarda me ed Edward, davvero, non è educato da chiedere…”

Alice capì subito: “Vuoi sapere com’è stare con un ragazzo che in teoria è anche tuo fratello?”

“Non l’avrei detto proprio così, ma ecco… si. Ma non dovete rispondere, non ho il diritto di impicciarmi, ero solo curiosa”.

A quello scambio di frasi Rosalie s’innervosì, sbagliò ad applicare lo smalto e con un movimento brusco, anche se involontario, macchiò le dita di Bella.

“Scusa”. Le disse, mentre le porgeva un batuffolo di cotone imbevuto di solvente per unghie.

“E’ colpa mia, non avrei dovuto chiederlo”. Disse Bella, rammaricata, mentre si toglieva lo smalto dalle dita.

“Non sai quante volte sento o capisco che la gente ne parla alle nostre spalle, almeno tu hai avuto il coraggio di chiedercelo”. Disse Rose.

Alice iniziò a risponderle: “Ci vogliamo bene come fratelli, ma sappiamo di non esserlo, lo abbiamo sempre saputo. Inoltre c’è un rapporto diverso fra me ed Emmett, e Rose e Jasper, che sono entrati a far parte di questa famiglia un po’ di anni dopo”.

Rose continuò: “Quando io ed Emmett, tre anni fa, abbiamo cominciato ad essere attratti l’uno dall’altra eravamo molto preoccupati della reazione che Esme e Carlisle, e il resto della famiglia, avrebbero potuto avere. Abbiamo passato dei mesi a fingere anche con noi stessi che non fosse nulla, alla fine ci siamo baciati per la prima volta… ed i nostri sentimenti ci sono apparsi molto chiari, come ho spiegato ai nostri genitori, non si tratta di una cotta… noi ci capiamo, ci completiamo”.

“Fino a che punto vi completate?” La stuzzicò Alice.

“Smettila, sei solo invidiosa perché Jazz ha deciso che dovete aspettare!” Ribatté Rose, sorridendo.

“Non l’ha deciso lui, abbiamo deciso insieme!”

“Certo… povero fratellino, come ti sopporta?”

Bella fu sorpresa dalla disponibilità delle ragazze a parlarle di quest’argomento. Intervenne nello scambio di battute fra le sorelle e chiese a Rose: “Tu sei più grande di Jasper?”

“Solo di pochi minuti. Siamo gemelli”.

“Comunque anche fra me e Jazzy è andata più o meno così…tranne per il fatto che noi due siamo molto più romantici di questi due sporcaccioni!…Bella, non raccontare a nessuno quest’ultima parte, se Carlisle scoprisse che Emmett e Rose hanno già fatto sesso, o che io e Jazz ci stiamo pensando, darebbe di matto”. Intervenne Alice.

“Tu e Jasper avete trovato già la strada spianata quando vi siete messi insieme, io ed Emmett abbiamo dovuto affrontare tutto per primi”.

“E non possiamo che esservi grati, Rose”.

Bella gli assicurò che non ne avrebbe parlato a nessuno e le ringraziò di aver risposto alla sua domanda e per la fiducia che avevano riposto in lei, mentre Rosalie finiva di applicarle lo smalto.

**

Un rutto di Emmett rimbombò nella stanza:

“Scusate”. Disse lui divertito e per niente pentito, sfoderando un sorriso contagioso. Si trovavano in cucina a mangiare la pizza ed il ragazzo a quanto pare aveva esagerato con le bibite gassate.

“A volte sei proprio disgustoso”. Si lamentò Rosalie, gli altri si limitarono a ridere.

“Ma ti piaccio così”. Ribatté lui, alzando suggestivamente le sopracciglia.

Si spostarono in salotto a vedere un film horror, che però si rivelò talmente grottesco che li fece ridere più che impaurire.

Alla fine del film restarono un po’ a chiacchierare. Alice, che era salita un momento al piano di sopra, portò a Jasper la chitarra e il ragazzo cominciò ad improvvisare qualche canzone.

“Peccato che faccia così freddo, avremmo potuto uscire nel giardino sul retro”. Disse Alice.

“E ci saremmo tenuti tutti per mano mentre Jasper suonava qualcosa di melenso?” Scherzò Emmett guadagnandosi una linguaccia dalla sorella.

Alice aveva preso anche una piccola fotocamera, e cominciò un giro di foto. Fu la prima volta che Edward e Bella fecero una foto insieme; Alice gli assicurò che gliele avrebbe mandate via e-mail. Mentre la sua ragazza si annotava i loro indirizzi, Jasper, riuscendo a mantenersi solo in parte serio, disse a Bella:

“Vedi come innocentemente ha ottenuto il tuo indirizzo e-mail? Adesso non ti lascerà più in pace! Ti strazierà fin quando non accetterai di andare a fare shopping con lei o cose simili!”

“Jasper! – Disse Alice, indignata – Non è che ultimamente stai passando un po’ troppo tempo con Emmett?”

“Io che c’entro?” Chiese Emmett, che stava abbracciato a Rosalie su un altro divano.

“Hai una pessima influenza su Jazz!”

“Piccola, lascia stare Emmett, lo abbiamo vessato tutta la sera”. Jasper era molto sensibile alle emozioni altrui e notò che il fratello stava cominciando ad averne abbastanza, e nessuno voleva che se la prendesse sul serio.

“Ok, scusa Em”. Disse Alice. Jasper e subito dopo tutti gli altri la imitarono e gli attacchi ad Emmett, anche se giocosi, finirono per quella sera.


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