[Fan Fiction] Noctis Cosplay: Capitolo 13 Metamorfosi Completata

La mattina sveglia tardi, il pomeriggio qualche oretta di lavoro giusto per tirare avanti e la sera scatenati in pista in disco.
Così si erano figurati Alexander e Daimi il loro primo giorno di libertà, il primo giorno da maggiorenni. Ed invece tutto era andato storto.

Appena usciti dall’orfanotrofio avevano dovuto dividersi per recarsi agli indirizzi a loro assegnati dalle istitutrici, dove avrebbero trovato un lavoro. Alexander aveva trovato ad aspettarlo un buon posto come cameriere in un ristorante, ed era riuscito a racimolare abbastanza per pagarsi la prima notte in albergo, mentre a Daimi era toccato l’odioso compito di fare da domestico a una vecchia burbera e tra l’altro anche razzista che non faceva altro che apostrofarlo con epiteti poco carini, mentre con lo stipendio che ricevette riuscì a malapena a pagare la prima rata di affitto di un monolocale che avrebbe scambiato molto volentieri con un bel ponte con vista fiume.
La sera stessa si ritrovarono si davanti ad una discoteca, ma erano così stanchi che avevano optato per una birreria e una passeggiata fuori città. Avevano così tanto da raccontarsi.
Si ritrovarono a passeggiare alle tre di notte per le strade deserte della periferia, semivuote perchè a quell’ora tutta la vita si concentrava nei locali del centro, con una birra in mano e tante delusioni nel cuore nel caso di Daimi
” Allora? Come ti è andata? ” chiese Alex all’amico, intuendo già la risposta dalla sua espressione abbattuta
” Uno schifo … un fottutissimo schifo! ” brontolò il ragazzo
” La vecchia ha fatto obiezioni? ” ribattè ancora Ivan, sedendosi su una panchina. Le gambe non lo reggevano più, dopo aver corso come un matto tutto il giorno per servire ai tavoli. In più aveva un fastidioso prurito alla testa, e una voglia improvvisa di alcool, tanto che prima di uscire si era scolato due bottiglie di Scotch.
” Ha fatto obiezioni? No, perchè? ” rispose sarcastico Daimi, innervosito dal mal di testa che lo tormentava da quella mattina e che non accennava a diminuire, e scostandosi da davanti agli occhi quel ciuffo di capelli che non faceva altro che ritornare ogni volta a stressarlo, sbottò
” Quella vecchia [censura], [censura],[censura]. Solo perchè lei è americana e io sono giapponese crede di poter dirmi ciò che vuole. Mi ha chiamato cinese capisci, a me, Daimi Kojima. Io, cinese! [censura],[censura]! ”
” E quindi, che vuoi fare? ” chiese allora Alex, divertito
Daimi sbruffo e diede esasperato la sua decisione ” Mi licenzio! Non la sopporto proprio! ”
” E l’affitto di quella bettola? ” chiese, poi aggiunse guardandolo meglio ” Hey ma, sbaglio o hai i capelli azzurri? ”
” Sarà l’effetto dei lampioni, anche i tuoi sembrano rosso fuoco! ” rispose sbrigativo Daimi, poi continuò ” troverò un altro lavoro. Cristo, sono stanchissimo! ”
” Anche io! Sarà meglio tornare! ” rispose Alex.
Si salutarono, ed ognuno tornò per la proprio strada, talmente sbronzi che quando arrivarono a casa entrambi si buttarono sul letto e crollarono dal sonno. Fu la mattina dopo, al loro risveglio, che si resero conto che quella che la sera prima avevano scambiato per un illusione ottica dovuta alla luce dei lampioni in verità era la realtà.
Si erano trasformati, in cosa ancora non lo sapevano.


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