[Fan Fiction] La Leggenda di Black Cat – Capitolo 8: The Woodoo Master

L’orizzonte color arancio dava riflessi magici all’acqua del mare che bagnava l’isola oscura. Quelle zone era spesso buie, tetre e intrise con la forza mistica dei nativi, che vissero molto tempo prima che i coloni colonizzassero le terre nei Cinque Mari. Gli indigeni si trovano ancora di tanto in tanto, e parecchi marinai raccontano di fughe vertiginose dalle grinfie di demoni infuriati. Mentre la maggior parte delle storie sono raccontate per via del rum che scorre liberamente nella taverna locale, ma non tutte erano storie inventate. Più di un marinaio è scomparso da laggiù e solo per far ritrovare dal suo equipaggio una testa rinsecchita che possedeva una sorprendente somiglianza con il marinaio perduto.
Kat, dal ponte della Wind Dancer stava controllando le piccole fortificazioni che sorgevano sulla costa. In lontananza si udivano suoni di tamburi. Gli abitanti erano poco inclini ai commerci e ai rapporti con gli altri coloni dei Cinque Mari. La Wind Dancer non ebbe particolari problemi a distruggere le fortificazioni, e in poco tempo attraccò al piccolo molo. Vi erano alcuni uomini di Hawke ma non fu difficile sbarazzarsene. Dopo aver liberato il campo, Katarina si guardò intorno: vi erano pappagalli di varie specie e dimensioni, farfalle e insetti fastidiosi. La vegetazione era abbastanza fitta e le fortificazioni indigene si addentravano verso il centro dell’isola. Una cosa che notò furono delle particolari sculture in legno e in pietra vulcanica raffiguranti dei volti di alcune divinità locali, i Tiki. Secondo le leggende al loro interno vi si racchiudeva uno spirito, buono o malvagio.
“Che strane”, pensò, non badandoci ulteriormente; mentre perquisiva i corpi dei marinai su uno trovò una piccola mappa approssimativa di quel gruppo di isole, compresa Dark Isle, quella su cui era sbarcata.
Decise di avventurarsi da sola all’interno dell’isola per andare in avanscoperta, ma vide che la situazione sembrava abbastanza tranquilla. Ad eccezione di due uomini armati di lancia: erano sciamani e indossavano una maschera tribale sul volto e avevano il corpo pieno di tatuaggi. Kat si mise in guardia e subito dopo attaccò, roteando la sciabola. Accadde qualcosa che Kat non poteva immaginare: quegli sciamani si teletrasportavano! Appena lei menava un fendente costoro sparivano, per ricomparire dietro di lei e colpirla.
“…Maledizione!” urlò, allontanandosi. Non poteva colpirli con la sciabola, ma con qualcosa di più veloce. Senza pensarci due volte estrasse i piccoli coltelli da lancio, colpendo i due sciamani. I due fuggirono, lasciando però sul terreno dei piccoli dardi verdi intrisi di veleno. “Mi saranno utili”. Seguì il sentiero non incontrando altri ostacoli, raggiungendo una radura protetta da un’alta palizzata. Guardinga entrò al suo interno, trovando al centro della radura un grande paiolo acceso. Nei suoi pressi vi era un uomo alto il doppio di Katarina, con il volto ricoperto da un teschio e sul corpo vi erano disegnate delle ossa. Indossava solo un corto perizoma rosso. Costui appena la vide iniziò ad intonare quella che sembrava una formula magica, dalle sue mani apparvero come delle fiamme tra il bianco con riflessi blu, che raggiunsero Katarina. La donna si sentì immobilizzata.
“…É una maledizione! Non riesco a muovermi, mi sento come una pietra!”
Vide che lo sciamano di fronte a lei cercava di attaccarla, ma la stessa Kat non poteva fare altro che fuggire: i suoi movimenti erano scoordinati, se voleva camminare a sinistra stranamente lo faceva nel senso opposto, non aveva più il controllo del proprio corpo.
“Devo fuggire il prima possibile!” pensò, riuscendo a scappare dalla radura. Dopo un centinaio di metri si rese conto che la strana maledizione era scomparsa. Non poteva però tentare un altro attacco, sia perché il Maestro Woodoo (Katarina apprese che era quello il suo nome, quello sciamano era in grado di usare quella tremenda magia) gli avrebbe lanciato di nuovo quella maledizione, ma anche perché il fortino era stato chiuso. Non aveva altra scelta se non tornare alla Wind Dancer a mani vuote.

Una volta a bordo cercò Salty, narrandogli tutto.
“…Il Maestro Woodoo ha la Chartstone, ne sono sicura! Ho bisogno di capire come rompere la maledizione…”
“…Mi ricordo di un Witch Doctor che dovrebbe vivere su una di queste isole…”
“…Pensi che potrebbe aiutarci?”
“…Mah… tentare non nuoce.” ammise il vecchio marinaio. Kat abbassò lo sguardo sulla mappa delle isole.
“…Branco di canaglie! Rotta verso Isla de la Garra, il Witch Doctor ci attende!”


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