[Fan Fiction] La Leggenda di Black Cat – Capitolo 15: Duncan’s Past

Delle vele apparvero all’orizzonte, e la Wind Dancer fu pronta con tutti suoi pezzi d’artiglieria a fare fuoco se quelle navi si sarebbero presentate come unità della Guardia Cremisi. La vedetta, dall’alto della coffa, negò.
“Non sono le navi di Hawke!” Kat, assieme a Salty, scrutò col cannocchiale, guardando quelle navi misteriose.
“…Due corvette da 32 cannoni e una fregata mercantile adattata…ha il castello di prua abbattuto.” abbassò il cannocchiale. Erano i famigerati Yellow Seals: era giunto il momento di vendicare il Capitano fantasma.

IL mare calmo rendeva difficile la navigazione della Wind Dancer; Katarina aveva ricevuto dal Capitano fantasma una chiave che permetteva di aprire un forziere denominato Skeleton Locket. Stette per tornare in cabina quando qualcosa apparì dalle profondità marine, anzi qualcuno. Era nientemeno che la divinità dei mari, un uomo possente con un tridente e una folta barba bianca.
“Benvenuta, Katarina De Leon.” disse benevolo. Kat rimase allibita.
“Lei… mi conosce?”
“..Certo. Sono re Nettuno, conobbi tua madre molto tempo fa, ho visto solcare sui mari la sua splendida nave…” la donna era sempre più sorpresa.
“Ma come… com’è possibile che abbia conosciuto una divinità?” Nettuno rispose pacatamente.
“Era una donna dalle mille risorse…”
“Posso aiutarla in qualcosa?” chiese Kat, allontanandosi dal timone.
“…Se troverai il potere delle Stelle Cadenti avrai il potere della nave di tua madre.” Kat rinsavì: aveva già trovato una di quelle stelle luminose, ecco cosa potevano servire.
“Bene, nel nome di mia madre, sarà fatto…”

Il caldo a bordo della Wind Dancer si era fatto insopportabile. Il mare era talmente bollente che non vi era alcuna forma di vita. In breve tempo l’equipaggio si rese conto di navigare nella lava. Katarina prese la Chartstone, capendo che quel mistico artefatto permetteva la navigazione sicura in quei luoghi. Mancava l’ultimo pezzo, la mappa che permetteva di visualizzare la rotta per Skull Cove. Non solo in mare, ma anche nell’entroterra il caldo era al limite della sopportazione; Kat raggiunse le pendici di un enorme vulcano, dove troneggiava un incudine dall’altezza spropositata. “Bene, non ho nessuna intenzione di scoprire il fabbro!” pensò rapida. Durante il tragitto per raggiungere la bocca del vulcano Kat trovò alcuni uomini di Hawke armati di martelli molto resistenti sia alle stoccate che al calore di quei luoghi, segno che il malefico vecchio pirata mirava a mie espansionistiche nonostante l’inospitalità di quei luoghi.
Una ripida salita conduceva alla bocca incandescente, e man mano che Katarina saliva la vegetazione si faceva rada, secca e specialmente morta. Tutto era brullo e incandescente. Ad eccezione di una massa di lava che sbarrò la strada alla donna. Era una figura antropomorfa, qualcosa che era viva, forse grazie ai poteri della Chartstone.
“…Sì… qualcosa da bruciare!” mormorò gutturale quella cosa fatta di materia incandescente. “Tu… hai la Chartstone!” urlò Kat, mettendosi in guardia.
In breve Kat si rese conto che nessun attacco era in grado di scalfire quell’ammasso di magma. Aveva terminato tutte le armi da lancio, rese inutili per via della natura del mostro. L’unica arma rimasta era il martello. Lo lanciò, scoprendo che era in grado di sbilanciare l’essere di magma. Finché ebbe un’idea: la bocca del vulcano. Doveva far cadere l’essere nella lava. Aveva ancora quattro martelli, e cercò prima di avvicinare il mostro sul ciglio, poi appena la distanza lo permise lanciò i martelli. La gittata potente fece il resto, facendo perdere l’equilibrio all’essere, che cadde nel cratere. Kat si avvicinò, raccogliendo l’ultima Chartstone.
” ? fatta!”

Seduta alla scrivania della propria cabina, la Chartstone completa nelle sue mani. Era rotonda con in mezzo il disegno di un teschio; ai lati vi erano le raffigurazioni di ogni arcipelago dei Cinque mari.
“…Bene , Kat…” udì una voce di fronte a lei, e rapida si alzò estraendo la sciabola. Duncan era davanti a lei: precedentemente in Fjord of the Frost avevano avuto uno scontro navale, ma la Wind Dancer ne era uscita vittoriosa affondando la fregata di Duncan, reduce dal furto di un pezzo della Chartstone. Ora era prigioniero sul vascello di Katarina.
“No, no… non vorrai uccidere un amico…” disse Duncan, Kat era guardinga.
“Cosa sai al riguardo?!”
“Beh… ho trovato la chiave…”
“Che cosa hai fatto?!” urlò lei.
“Ah, ah… buona… ti porterò là, ma dovrai liberarmi.” propose lui.
“Eh, no!” ringhiò Kat, ma Duncan aveva l’asso nella manica.
“…Hai bisogno del mio aiuto, Katarina…”
“Mi stai minacciando?” rispose lei con stizza.
“Kat, Kat… io sono un gentiluomo…” disse uscendo dalla cabina accennando un inchino.

La Wind Dancer era alla fonda, Katarina pensierosa sull’impavesata. Salty si avvicinò.
“…Non so se posso fidarmi di lui…” le disse pensierosa.
Salty si affacciò anch’esso all’impavesata.
“…Tua madre si fidava, invece…”
Katarina strabuzzò gli occhi.
“Che cosa? Come “mia madre”?! Conosceva mia madre e non me l’ha detto?!”
Salty rimase sorpreso.
“Non te l’ha detto?”
Lei lo fissò.
“Dimmi quello che sai, Salty.”
Il vecchio lupo di mare iniziò a narrare.
“Duncan Moritz era il mozzo di Mara… non aveva ancora dieci anni ma era un tipo forte e coraggioso. Ma non era il solo sulla gloriosa Wind Dancer di Mara: vi era anche Hawke. Ma Hawke non si fidava di Duncan… quando Mara decise di sciogliere i pirati della fratellanza di Skull Cove, Hawke non la prese bene: lui non era soddisfatto del tesoro accumulato da Mara, era già avido da allora. Duncan ricevette da Mara la chiave per Skull Cove. Il giovane era il favorito di tua madre, ed Hawke non lo tollerava. E avvenne il fatto: Hawke cercò di rubare la chiave, buttandolo in mare. Duncan però riuscì a eluderlo, nascondendo la chiave nell’unico modo in cui conosceva. Rimase su un’isola deserta per circa una settimana, quando un vascello che percorreva quella rotta commerciale lo trovò e lo mise in salvo. ? un miracolo che allora sopravvisse…”
Katarina guardò l’orizzonte.
“Perché non me l’ha detto?”
“Non lo so… non lo so.”
Kat lo guardò.
“Inverti la rotta, torniamo alle Pirate Isle..”
“Ricevuto, capitano.”


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