[Fan Fiction] La Leggenda di Black Cat – Capitolo 11: The Last Woodoo Mask

Le particolari statue dei Tiki erano disseminate sulla battigia: Kat ovunque gettasse lo sguardo veniva fissata da quei volti grotteschi col sorriso goliardico. Alcuni erano in pietra vulcanica ed altri in legno, più alti e con la bocca triste. Ve ne erano più piccoli e già Kat aveva sperimentato la loro “vivacità”; erano animati da qualcosa, probabilmente il potere woodoo che sembrava essere presente su quelle isole. Erano sbarcati a Blue Shark Bay e la donna dopo aver trovato una nuova arma da lancio, una daga a tre lame intrisa del potere del Witch Doctor aveva raggiunto, attraverso un vecchio muro risalente alla prima colonizzazione dell’isola, oramai in rovina una radura: al centro vi era un paiolo, circondato da altri Tiki. Nei pressi del luogo trovò invece uno scheletro appeso ad un albero, chiaro monito di avvertimento. Ma delle maschere nessuna traccia, non lì almeno. Prese la mappa che aveva trovato sull’altra isola, Gull Reef: aveva trovato alcuni forzieri che non era riuscita ad aprire, e non poteva usare i barilotti: rischiava così di distruggere il contenuto del forziere che intendeva aprire. Le spade non riuscivano a scalfire quelle serrature, quindi aveva bisogno di alcune chiavi. Aveva recuperato qualcosa, ma ne valeva veramente la pena? Non poteva saperlo se non tentava. Doveva sconfiggere il Woodoo Master se voleva raggiungere Skull Cove. Strinse la Spada del Loa e rapida tornò alla Wind Dancer: salì sul castello di prua, indicando al timoniere e a Salty le sue decisioni.
“…Ho trovato delle chiavi e potrebbero aprire quei dannati lucchetti: quei forzieri erano in alcune isole, torneremo laggiù.” il timoniere modificò la rotta, tornando a Bay of Tears. Quel luogo regno dei morti poteva nascondere non solo tesori ma anche insidie. E fantasmi. Ricordava la promessa fatta al Capitano fantasma, la vendetta contro gli Yellow Seals, ma non li aveva ancora trovati. Grazie alle Chartstone le rotte erano più sicure e la Wind Dancer raggiunse l’isola senza incontrare vascelli di Hawke. Quando sbarcò, raggiungendo il luogo del forziere e sentendo che una delle chiavi faceva scattare la serratura le se illuminarono gli occhi: aveva ragione, vi era conservata al suo interno una delle maschere. Il Woodoo Master aveva il tempo contato. Stessa cosa accadde ritornando a Blue Shark Bay, Kat finalmente era arrivata a possederne ben quattro. Sapeva che un altro di quei forzieri l’aveva intravisto sull’isola del Witch Doctor, Raven’s View. Fortunatamente la Wind Dancer aveva il fasciame e il sartiame riparato, e un benevolo vento di Ponente le faceva raggiungere una buona velocità. Una volta attraccata di nuovo su quell’isola dai salici piangenti e le lucciole luminosissime la donna pirata trovò un’altra maschera. Erano cinque, aveva il dubbio che poteva mancarne una o due, ma visto che era già sull’isola decise di raggiungere lo stregone, sperando di aver completato quella missione.

Una volta di fronte all’uomo, impossibile da vedere in volto sempre per via di quell’enorme maschera cerimoniale, Kat si avvicinò. Fu lui però a parlare.
“…Bene… le maschere… le hai?”
“…Certo, ne ho. Ben cinque.” rispose sicura
Il Witch Doctor iniziò a ridere, una risata profonda degna della maschera e del ruolo che ricopriva.
“…Buono, buono! Ora dammele e la distruggerò, la Maledizione del Woodoo Master!”
Kat gli consegnò le maschere, e dopo che lo stregone si era ritirato nel suo alloggio, uscendone dopo qualche attimo, sopirò, rimanendo in silenzio. Il Witch Doctor senza dire una parola le consegnò quella che sembrava una bambolina. Kat capì: era una bambolina woodoo a immagine e somiglianza del Woodoo Master.
La Chartstone era più vicina, così come Skull Cove.


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