[Fan Fiction] Tidus&Yuna together 4ever: Capitolo 23

Tidus vagava qua e là per la città senza avere una meta fissa, erano le sue gambe a portarlo. Aver liquidato Layla con quelle frasi l’aveva fatto stare meglio. Solo un poco. Tuttavia non si sarebbe mai potuto riprendere tanto presto, pensava solo a Yuna. Voleva tanto poterle parlare di nuovo… accarezzare ancora il suo delicato viso… baciare quelle sue morbide labbra. Continuando a camminare arrivò davanti ad un enorme edificio, un albergo. Dal piano terra provenivano luci al neon. Oltretutto si sentiva molta musica e le grida di un sacco di gente intenta a ballare. Si diresse all’entrata, neanche lui sapeva perchè lo stesse facendo. Quando entrò fu fermato da un uomo che aveva tutta l’aria di essere il custode dell’albergo “Spiacente ragazzo, se non prenoti una stanza non puoi entrare”
“Sì sì ok. Mi fermerò per stanotte” gli rispose lui. Non poteva certo dormire all’aperto. Solo che ci fu un problema, il custode gli disse “Purtroppo siamo al completo, tutte le camere sono state prenotate”
“Uff… stanotte mi sa che dormo fuori”
“No, scemo. Dai vieni che ti dividi la camera con me” era stato Fratello a rispondere. Tidus fu sorpreso nel vederlo “Fratello… ma che ci fai tu qui?”
“Io qua ci passerò la notte. E non solo io, ci siamo tutti”
“C’è… c’è anche Yuna?”
“Ebbene sì. E non hai idea di quanto sia messa male per colpa tua” gli disse in tono di riprovero. Tidus abbassò lo sguardo a terra “Immagino che non serva a nulla provare di nuovo a parlarle. Anzi, forse è meglio che non mi veda. La farò solo stare peggio”. Fratello si avvicinò a lui “La sai una cosa? Tutti noi abbiamo fatto un tentativo di tirarla su di morale e, fra parentesi, non è servito a un granchè. Prima che io provassi ad aprire la porta della sua camera l’ho sentita che piangeva, per tutto il tempo che è rimasta lì dentro da sola non ha fatto altro che pronunciare il tuo nome” Tidus alzò lo sguardo ansioso di saperne di più “perciò credi a me, anche se non lo dà a vedere, lei ti vuole vedere eccome”
“E… dov’è ora?”
“Sta provando a distrarsi in discoteca anche se inutilmente. Forza dai, ti porto io da lei”. Tidus fece per seguirlo ma si bloccò sul posto “Che farò se… se si rifiuterà di nuovo di ascoltarmi?”
“Semplicemente devi riprovarci finchè non ci riuscirai. O preferisci gettare la spugna? Forza vieni”. Raggiunsero discoteca piena di gente scatenata, la musica inondava interamente la sala. Tidus notò Yuna seduta da sola ad un tavolino, il suo sguardo era perso nel vuoto. Dietro di lui Rikku gli venne incontro “Sei tu. Ma dove diavolo sei stato?” e quando il ragazzo si girò lei ebbe un sobbalzo nel vedere com’era sciupato “Ma che…? Accidenti, guarda come ti sei ridotto. Sembri un barbone. Non vorrai parlare a Yunie così sciupato”
“Tu come sai che sono qui per Yuna?”
“Direi che è abbastanza evidente no?” Rikku lo guardò torva “Certo che devi essere proprio un gran deficiente per fare quello che hai fatto”
“E no, ora basta!” disse lui spazientendosi “Nessuno mi lascia il tempo di dire la mia versione dei fatti e poi mi vengono pure a dire che è colpa mia! Mi stai a sentire almeno tu?”. Tidus raccontò com’erano andate veramente le cose, che in realtà era stata Layla a baciarlo senza possibilità di respingerla e che Yuna aveva frainteso la situazione. Rikku era perlpessa “E’ davvero andata così? Sicuro?”
“E’ così, ti dico. E’ stata quella ragazza, Layla a baciarmi. Io non ho fatto niente”. In quel momento giunse Iresa “Ripeti un attimo… hai detto che si chiamava Layla?” Tidus ancora non aveva avuto occasione di conoscerla “Scusa, ci conosciamo?”
“E’ la ragazza di Compagno, si chiama Iresa” gli rispose Rikku
“Piacere. Comunque… sì, ha detto di chiamarsi Layla”
“Aveva forse dei capelli lunghi e neri?”
“Proprio così. Ma come mai me lo chiedi? La conosci?”. Iresa si mise le mani nei capelli “Allora l’ha fatto davvero… è tutta colpa sua”. Tidus, Fratello e Rikku continuavano a non capire “Ehi, ma ci vuoi dare qualche spiegazione?”
“Io… sì in effetti conosco Layla, eravamo amiche… finchè non mi disse quello che aveva in mente. Mi rifiutai di aiutarla e da stamattina non l’ho più vista”. Tutti, in particolare Tidus, erano allibiti. Il biondo protestò “E tu l’hai lasciata fare? Non hai fatto niente per fermarla?”
“Cosa volevi che facessi? Ho provato a farla desistere ma niente, non ci sono riuscita”. Tuttavia si accese in Tidus una nuova speranza, speranza di una possibile riconciliazione con Yuna, ora che c’era quella ragazza ad aiutarlo. Non ne potè più di aspettare, si diresse con passo deciso verso Yuna. Questa non si accorse di lui finchè non se lo trovò in piedi davanti a lei, al vederlo si alzò in piedi anche lei ma per andarsene. Tidus fece per fermarla “No Yuna, stavolta non posso lasciarti andare via così. Devi starmi a sentire”
“Tu invece devi starmi solo lontano” rispose lei
“Ascoltami. Ascolta almeno quello che ho da dire, poi ti lascerò in pace”
“Non ti voglio stare a sentire! Non ti voglio più vedere! Ti ho già detto una volta di sparire e non ho intenzione di ridirtelo una seconda volta!”
“Ma perchè diavolo devi fare in questo modo? Non vuoi nemmeno provare a chiarire, sei una bambina!”
“Semplicemente perchè da chiarire non c’è proprio nulla! Ora basta! Stammi lontano d’ora in avanti!”. A quel punto il tono di Tidus si fece più supplichevole “Yuna… ti prego non farmi questo… non puoi! Aspettiamo un figlio, non mi puoi lasciare così”
“No! IO aspetto un figlio, non noi. Io soltanto”. E con quelle parole Yuna gli fece capire che ormai non c’era più niente da fare. Si liberò dalla sua presa e lo ammonì con queste ultime frasi “E ora fammi il piacere di non rivolgermi mai più la parola! Con me hai chiuso!” e se ne andò lasciando il ragazzo nella depressione più totale. Lei non lo voleva più… non c’era davvero più speranza di riaverla… avevano chiuso definitivamente. Sentì il suo viso inumidirsi: una lacrima. Era da molto tempo che non piangeva e ora poteva anche farlo. Perchè non sfogarsi? Perchè trattenersi? Successivamente altre lacrime gli rigarono il volto.


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