[Fan Fiction] Tidus&Yuna together 4ever: Capitolo 22

Al bar si faceva gran festa per la stragrande vittoria degli Aurochs… tutti le persone presenti si scolavano boccali di birra o riempivano la loro pancia con grandi quantità di cibo. Solo una persona non brindava alla vittoria ottenuta, standosene seduto da solo al bancone. Un ragazzo biondo, la più grande stella del blitzball che si fosse mai vista su Spira, che quel giorno aveva ottenuto il titolo di campione. Ed era da solo, i suoi amici erano invece dalla ragazza che l’aveva lasciato e che stava piangendo torrenti di lacrime. Lui invece… niente. Se ne stava solo con i suoi pensieri e si chiedeva come mai lui non stesse piangendo, lui che sin da bambino aveva avuto la lacrima facile. Quante bottiglie di birra si era scolato? Quattro? Cinque? Ma tanto non gliene poteva fregare un fico secco. Finì di scolarsi l’ennesima bottiglia. I suoi pensieri vagavano qua e là. Fu come se i suoi ricordi gli scorressero avanti come in una pellicola… ricordi dei momenti che aveva condiviso con Yuna. Ricordò quando la vide per la prima volta, quando la conobbe nel tempio di Besaid, all’interno del chiostro. Fu una visione: una ragazza bellissima era uscita dalla stanza dell’intercessore, doveva avere la sua stessa età. Gocce di sudore rigavano il suo volto, stava respirando come se avesse appena compiuto uno sforzo enorme. Vacillava e fu sul punto di cadere… lui si mosse per cercare di afferrarla ma qualcuno fu più veloce di lui. Kimhari Ronso l’aveva presa prima che si cadesse a terra, a quel punto la ragazza si era tirata su convinta di avere la forza di reggersi sulle gambe. Si asciugò il sudore e si sistemò i capelli bruni dietro la testa… Dio, com’era bella! Andò più avanti con i ricordi fino al punto in cui per la prima volta si erano parlati davanti a un bel fuoco, oppure quando lui aveva finalmente dichiarato il suo amore con quel loro primo bacio. Insomma erano tanti bei ricordi ma quello era il passato… lui invece era nel presente, solo in quel bar in mezzo a gente più ubriaca di lui… non era affatto in uno di quei bei momenti passati con quella persona che per lui contava più di ogni altra. Ma a che diavolo serviva autocommiserarsi? Ordinò un’altra bottiglia di birra. Mentre la stava aprendo una mano si posò sulla sua spalla, una voce femminile gli parlò “Non dovresti ubriacarti così, domattina sarai uno straccio”. Si voltò e vide Yuna, il suo bellissimo viso, i suoi capelli bruni… ma mettendo l’immagine più a fuoco si rese conto che non era Yuna. L’alcol e la luce gli avevano giocato un brutto tiro. Quando capì chi era davvero quella ragazza andò su tutte le furie “Tu!” si alzò dallo sgabello così bruscamente da farlo cadere, tuttavia Layla rimase impassibile “Che diavolo vuoi?”. La ragazza sembrò divertita “Solo farti compagnia. Non puoi certo stare da solo in eterno a deprimerti”. Tidus cercava di controllare la sua rabbia ma gli veniva difficile “Sono depresso per causa tua”
“Beh allora permettimi di rimediare. Ti faccio compagnia allora”
“La tua compagnia non è gradita. Gira i tacchi e smamma”
“Scherzi? Non ci penso neanche, ho tutta l’intenzione di rimanere qui”
“E sperare di fare cosa? Di sedurmi? Di farmi innamorare di te al punto da portarti a letto e addirittura sposarti? Beh non sperarci perchè non succederà mai. Io amo Yuna”
“Dimenticatela, ormai lei non vorrà più stare con te. Ma ci sono comunque io”. In quel momento Tidus capì tutto “Tu… lo hai fatto apposta. Volevi che io e Yuna ci lasciassimo”
“Ebbene sì”. Stavolta Tidus non riuscì a controllarsi “Sei un mostro! Perchè diavolo ti è venuta un’idea del genere?”
“Mi sembra chiaro no?”
“Lurida bastarda! Stammi lontana, sei solo un mostro!”
“Guarda che a sentirmi chiamare mostro mi offendo”
“E cosa vuoi che me ne importi? Dopotutto è quello che sei realmente. Solo un mostro è capace di fare, no anzi, anche solo concepire una cosa simile. Tu non mi interessi, sei una che per me vale meno di niente. Tu per me non conti, non esisti e dovresti solo marcire all’inferno”. Qui la ragazza abbandonò il suo sorrisetto malizioso. Tidus non smise di sbraitarle contro, attirando l’attenzione di tutti i presenti “In parole povere… và al diavolo! Chi cavolo vuoi che ci stia con una come te? E ora lasciami in pace, come ti ho già detto non ci starò mai con te. Io amo solo Yuna” e detto questo se ne uscì dal bar lasciando la mora da sola in un doloroso pianto.

“Avanti Yunie, non puoi ridurti così in questo stato” Rikku e Paine erano da sole in una stanza d’albergo con Yuna e cercavano di farla smettere di soffrire. Tuttavia non era facile. Yuna se ne stava raggomitolata sul letto e dietro di lei le sue amiche provavano a dirle di tutto per farla stare meglio ma niente di quello che dicevano funzionava. Fu allora che Paine la prese per un braccio e la costrinse ad alzarsi dal letto “Ora basta Yuna, mi rifiuto categoricamente di vederti conciata così. Adesso vieni di sotto con noi nella discoteca dell’albergo, hai veramente bisogno di scioglierti”. Yuna cercava debolmente di liberarsi dalla presa di Paine “Non ne ho voglia. Vi prego ragazze, lasciatemi da sola”
“Spiacente ma non se ne parla. Noi due abbiamo altri programmi per te stasera, diverso da quello di rimanere in camera a compiangerti”. Yuna pensò che le sue amiche dovevano volerle veramente bene per costringerla a distrarsi. Ma anche in discoteca Yuna non fece che pensare a lui, al suo amato Tidus, quella terribile scena non smetteva mai di comparire nei suoi pensieri. E ancora non aveva il coraggio di farsi una ragione che ciò che aveva visto era la crudele realtà. Lui non poteva averla davvero tradita… lui la amava e lei amava lui… eppure aveva davvero visto ciò che aveva visto. Forse era stata troppo precipitosa con lui quel pomeriggio, forse sarebbe dovuta restare ad ascoltare quello che aveva da dire… ma ormai non si poteva più tornare indietro o almeno così pensava lei. Poi finalmente decise di provare a distrarsi, si buttò in mezzo alla danza forsennata della discoteca. Rikku e Paine si sentirono sollevate nel vedere che ora era meno depressa “Secondo te fra Yunie e Tidus è davvero finita per sempre?”
“Non lo so proprio, ma non voglio che sia così. Se almeno quei due si parlassero, provassero a chiarirsi”
“Non si può dire che sia facile. Insomma ha visto l’amore della sua vita, quello che ha cercato per due anni, baciare un’altra. Non possiamo nemmeno immaginare quanto sia messa male”
“Già…”. Entrambe sospirarono. Se almeno avessero potuto fare qualcosa.


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