[Fan Fiction] Tidus&Yuna together 4ever: Capitolo 12

Passò qualche minuto prima che Rikku potesse distinguere Gippal nel buio che si avvicinava. Quando fu in piedi dietro di lei, Rikku si voltò “Che ci fai tu qui?” domandò acidamente. Sedendosi Gippal rispose “Notte in bianco. Mi sono fatto due passi fino a qui”. Rikku fece una risatina sprezzante e ribattè “Ah sì, notte in bianco? Come mai? Lavori troppo e non riesci più nemmeno a dormire? Patetico!”. Il ragazzo non rispose. Si limitò ad abbassare lo sguardo sulla sabbia. Passarono almeno dieci minuti di imbarazzante silenzio, finchè Gippal non riprese a parlare “Forse… forse speravo in qualche modo che tu venissi qui”. Quelle parole gli costarono molto, però Rikku non lo degnò di uno sguardo. “Tu invece? Come mai sei qui?” domandò lui, “Chiedilo alle mie gambe, praticamente mi hanno portata loro. Neanche mi ero accorta di essere finita qua” rispose lei sempre con acidità “Mi sembrava che non te ne importasse niente di me, o sbaglio?”. Quelle parole furono come una lama nel petto per Gippal. Rikku non ce la fece più a stare lì con lui e si alzò in piedi per andarsene, mentre il ragazzo si tormentava per non aver avuto il coraggio per reagire e chiederle perdono. Ma a quel punto lui non resse più e alzandosi prese Rikku per un braccio per non farla andare via. “Lasciami!” ordinò lei irritata, diede degli strattoni per liberarsi ma lui non lasciò il braccio. “Gippal ti giuro che se non mi lasci…” non finì la frase perchè Gippal la tirò a sè e la strinse in un forte abbraccio. Rikku rimase sconcertata, ma sentì l’enorme sentimento che quell’abbraccio voleva dimostrare. Poi si sentì cadere qualcosa di umido sulla spalla e non stava per piovere. Si staccò dal ragazzo e, nonostante il buio notturno, lo vide chiaramente che piangeva. Anche a lei le venne da piangere e non si trattenne, poggiò la testa sul petto di Gippal e le scesero fiumi di lacrime “Razza di idiota!” diceva mentre piangeva “Hai idea di… di quanto io abbia sofferto… per colpa di quello che mi hai detto? Lo sai quanto mi hai ferita?”
“Sì che lo so, visto che ho sofferto allo stesso modo” rispose Gippal “E… e mi dispiace, voglio solo che mi perdoni”, Rikku si liberò dall’abbraccio e baciò il ragazzo che ricambiò. Quando si staccarono Rikku lo supplicò “Ti prego, torna a casa. Senza di te io… io non ce la faccio, ho bisogno di te” e per sciogliere un pò la situazione Gippal rispose con ironia “Solo se è ancora a disposizione quel posto da chitarrista”. Entrambi risero come matti alla battuta e insieme ritornarono al villaggio. Rikku cominciò a interpretare come un segno del destino, il fatto che quella notte le sue gambe l’avessero portata in spiaggia, e chissà che non lo fosse stato davvero.

Il mattino dopo Yuna e Paine vollero tentare nuovamente di tirare su il morale a Rikku e andarono verso la sua capanna; immaginarsi lo stupore quando videro che dormiva nel letto insieme a Gippal. Imbarazzate dalla situazione uscirono in fretta evitando anche il più piccolo rumore, quando furono fuori Yuna esultò “Hanno fatto pace! Evviva!”
“Non è proprio possibile. Fino a ieri sera Rikku era ancora a terra”
“Allora sarà successo qualcosa stanotte. Non c’è altra spiegazione”
“Sì, come no. Magari stanotte Gippal è andato a casa di Rikku e l’ha supplicata di rimettersi con lei!” commentò ironicamente Paine, “Beh, veramene non è andata proprio così”. Le due ragazze sobbalzarono poichè la voce di Rikku, che era dietro di loro, le colse alla sprovvista. “E allora? Cos’è successo?” domandò Yuna. L’amica raccontò loro tutto quello che era successo quella notte, senza tralasciare i dettagli “… e del resto penso che anche io abbia avuto in parte torto. Gli ho detto che lui non fa mai quello che chiedo e invece non è affatto vero” concluse. “Vabbè, non credo che importi molto, adesso avete fatto pace no? Quindi direi che è tutto risolto” disse Yuna. Poi Rikku si ricordò “Ah! E dimenticavo di dirvi che ci aiuterà anche con la nostra esibizione per il torneo, suonerà la chitarra elettrica per noi”
“Molto bene! Allora quando possiamo iniziare le prove?” domandò Paine
“Uhm…. questa mattina Gippal deve lavorare, ma forse sarà libero nel pomeriggio”
“Ci puoi giurare che sarò libero. Sarò tutto per voi, pupe” Gippal era sulla soglia della capanna e aveva ascoltato l’ultima parte del dialogo ” e, sinceramente, non vedo l’ora”. Rikku gli diede un pugno leggero sul petto “E non dire -pupe- a noi o finisci male” lo ammonì scherzando. Improvvisamente Yuna ebbe un’idea “Ehi Rikku! Ti ricordi che avevi detto qualche settimana fa di voler fare un falò sulla spiaggia? Facciamolo stasera allora”. Inizialmente gli altri tre erano perplessi finchè Paine rispose “Beh, se volete sapere la mia opinione io dico che è una gran bella iniziativa. Del resto, ora ci sarà anche Baralai”, poi Rikku aggiunse “Allora facciamo venire anche Lulu e Wakka. Io dico che più siamo meglio è”. Facendo il conteggio Yuna disse “Quindi siamo uno… due… in otto! E ci serviranno almeno quattro tende. Ce le abbiamo?”
“Io e Gippal ne abbiamo due” disse Rikku
“Io invece ce ne ho una” aggiunse Paine
“Dunque ce ne manca una. Come ce la procuriamo?” domandò Yuna. Ci pensarono su un pò finchè Gippal non rispose “Beh a Besaid non si fanno stoffe e tessuti eccezionali per tende, abbigliamento eccetera? Ne compreremo una da qualche parte” “Sì però… oltre alla tenda dobbiamo anche provvedere per la legna del falò, le cibarie da portare… c’è proprio un bel pò da fare” disse Yuna facendo l’elenco delle cose con le dita, “Beh ragazze, pensateci voi. E’ tardi e devo andare a lavorare io” disse Gippal, poi diede un bacio a Rikku “E questo pomeriggio sarò tutto per te amore” sussurrò dolcemente.

Durante tutta la mattinata le tre ragazze si erano occupate di comprare una tenda, procurarsi la legna e tutto il resto, aiutate da Tidus e Baralai. Più che altro erano i due ragazzi a fare da facchini “Ragazze ma non dobbiamo certo fare una festa in spiaggia, è solo un falò” commentò Tidus a cui Yuna rispose “Appunto e quindi vogliamo rendere questa serata davvero movimentata. Perciò niente storie e seguiteci”, “Non disturbatevi voi ad aiutarci eh? Qua i facchini ve li facciamo noi tanto” disse Baralai sarcastico, “Noi povere e deboli ragazze dovremmo portare quelle cose tanto pesanti e farci tanto male?” fece Rikku scherzando e le sue amiche risero con lei.


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