[Fan Fiction] The Princess and the Thief: Capitolo 10 – Una banda in fuga

La giovane principessa, arrivò in tempo per vedere un Gidan stramazzato a terra e uno strano omone baffuto che si faceva delle grasse risate; l’altra figura, invece, aveva un’aria mortificata e visivamente spazientita.
– Si può sapere che ti è saltato in mente?! Attaccare briga addirittura con Beatrix! Volevi forse lasciarci la pelle?! –
Il biondino non parve prendersela più di tanto, si limitò ad alzarsi con calma e scrollarsi la polvere dai vestiti.
– Non dare la colpa a me! Quella sottospecie di ratto mi ha distratto dal lavoro.-
Pronunciò l’ultima frase mugugnando stizzito, quasi se ne vergognasse.
– Ah sì? E il lavoro comprendeva anche il rapimento di principesse? –
Esclamò Blank con sarcasmo, notando la ragazza stanca e spaurita al fianco del compagno.
Sentendosi scoperta, Garnet ebbe un sussulto: gettarsi a braccia aperte (ma soprattutto, senza un piano B su cui poter contare) fra le grinfie di quei banditi, forse non era stata una buona idea. (…)
Vedendo il viso preoccupato della ragazza, Gidan decise di intervenire.
– Veramente… è stata lei a chiedermi di rapirla. –
Un silenzio innaturale scese fra i presenti, anche lo stesso Kalò rimase stupito.

Nemmeno il tempo di metabolizzare l’informazione, che un urlo sovrumano si diffuse per tutto il cortile del castello. Era Steiner… e correva come un pazzo trascinandosi dietro la scomoda armatura cigolante.
– PRINCIPESSA!!! Vi salverò io da quei marrani!! –

Entrando nella stanza della principessa e trovandola vuota, il comandante si era subito reso conto della gravità della situazione. La notizia della fuga del ladro, poi, non aveva fatto altro che confermare i suoi timori. “Sono furbi questi ladri: hanno rapito la principessa e per la sua liberazione chiederanno un cospicuo riscatto. Ma io non lo permetterò! Quei bifolchi non avranno scampo, questa volta!” Peccato che, nella foga d’inseguire i banditi, il grande Comandante Steiner si era dimenticato di radunare la squadra Plutò. (…)
– All’attacco, miei prodi! –
Esclamò tutto d’un fiato.
Nessuna risposta.
Quando si voltò per rimproverare i suoi subordinati, trovò il nulla ad attenderlo.
– Per Lancillotto! Dove siete finiti tutti?! –

Il Boss non era affatto intenzionato a farsi sfuggire una simile occasione di fuga. Non c’era tempo per le domande, ora dovevano scappare… e in fretta anche!
– Forrza picciotti, allo Scenalante! –
Il gruppo non se lo fece ripetere due volte. Pochi rapidi passi, e furono fuori dalle mura del castello.

Si poteva dire tutto del Capo, tranne che fosse stupido: sapeva che prima o poi la loro copertura sarebbe saltata, ed era intenzionato a lasciare Alexandria il più presto possibile.
Quello che non aveva previsto, era il dover andare a recuperare uno dei suoi ragazzi …

Quando Blank vide partire il Primavista, per un attimo credette che Kalò avrebbe abbandonato Gidan al suo destino. Ma si sbagliava. Tutto ciò che il leader dei Tantarus si era preoccupato di fare, era spostare la nave volante per avere una più sicura via di scampo, nel caso si fossero ritrovati con un esercito alle calcagna pronto a far loro la pelle.

Ed eccolo stagliarsi di fronte ai loro occhi, lo Scenalante, pronto ad accoglierli a bordo; ma c’era ancora un ostacolo sul cammino: i cancelli di Alexandria, protetti da più guardie del solito. Qualcosa non andava…

La figura di una donna con la spada sguainata e pronta ad attaccare, fece terminare bruscamente quella corsa contro il tempo. Era Beatrix, e si ergeva contro di loro salda come uno scoglio in balìa della furia del mare in tempesta.
– Allora il comandante non si sbagliava… una volta tanto, ha fatto bene il suo lavoro. –
Sorrise compiaciuta, sarebbe stato uno scherzo sbarazzarsi di quei tre pivelli.
– Non abbiate paura principessa, sono qui per proteggervi. Vi riporterò sana e salva al castello. –
Il tono della sua voce era cambiato: da spavaldo e aggressivo era diventato gentile, quasi materno.

Nascosta dietro ai suoi “rapitori”, Garnet fu presa dal rimorso. Fece un timoroso passo avanti, quasi a voler raggiungere la donna che le era stata accanto fin da quando era bambina, mostrando ben più di semplice lealtà verso la corona.
– Beatrix … –
Percependo la tristezza insita in quella singola parola, Gidan parve leggere nei pensieri della giovane.
– Sei ancora in tempo per tornare indietro. –
Ma la fanciulla era determinata a raggiungere il suo obbiettivo. Se fosse rimasta ad Alexandria non avrebbe mai scoperto la verità sui suoi genitori. Sua madre, la regina Brahne, le stava nascondendo qualcosa… lo sapeva.

– No, ho preso la mia decisione. –


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