[Fan Fiction] Seasons : Estate

Yunieeee, dai tuffati!”
Erano arrivati in un punto particolarmente bello e nascosto nei pressi di Zanarkand.
Una radura al centro della quale faceva bella mostra di sé un laghetto dalle acque candide, increspate dai tuffi divertiti di Rikku e Wakka e dai movimenti circospetti di Lulu e Auron, quasi immobili in disparte a godersi la scena comica gentilmente offerta dai due amici.
“Ehm…no grazie Rikku, penso che vi raggiungerò più tardi” rispose imbarazzata sedendosi ai piedi dell’albero dove Kimari era appoggiato ad occhi chiusi.
Erano mesi che viaggiavano, e ormai si era instaurato un ottimo rapporto di amicizia tra tutto il gruppo: beh…amicizia…quanto meno rispetto – pensò Yuna osservando prima Kimari e poi Auron, per poi ridacchiare divertita ricevendo in risposta un grugnito infastidito dal suo guardiano blu, che evidentemente aveva capito i suoi pensieri dai suoi sguardi furtivi.
Mentre osservava Rikku e Wakka schizzare due furiosi Lulu e Auron, ripensò ai mesi passati: era partita per quel viaggio davvero sconfortata.
Anzi, sconfortata era troppo riduttivo: infelice.
Per anni aveva contemplato solo la sua missione, la preghiera e la morte erano stati il suo pane quotidiano: ma ora tutto era cambiato.
A poche settimane dallo scontro finale si sentiva, finalmente e inspiegabilmente…serena.
Aveva lasciato da parte i suoi pensieri cupi e aveva permesso ai suoi guardiani di avvicinarsi a lei, instaurando con loro un bellissimo rapporto di amicizia profonda e reciproco aiuto: tutto grazie specialmente all’uragano biondo che in quel preciso momento si era gettato a capofitto nella pozza ridendo come un matto e bagnando irrimediabilmente tutti, ricevendo in cambio un’azione congiunta di tentato omicidio.
Era lui che con la sua insistenza le aveva fatto capire che non c’era nulla di male nel tentare di realizzare i propri desideri, e che era possibile credere ancora a qualcosa e mandare avanti allo stesso tempo la sua missione: ma la svolta era stata qualche settimana prima.
Arrossì ripensandoci, cosa che non sfuggì a Rikku che, senza farsi scoprire, si era avvicinata e ora la guardava con un sorriso misterioso appoggiata al bordo del laghetto.
“Ancora a pensarci eh, Yunie?” aggiunse maliziosa palesando la sua presenza e ricevendo un sussulto da parte dell’invocatrice e un grugnito infastidito da Kimari, che ancora non aveva accettato l’accaduto.
“No, cosa stai dicendo?” disse in fretta Yuna, girandosi dalla parte opposta all’amica per nascondere il rossore che si stava espandendo sul suo viso.
“Certo certo…” rispose lei ridacchiando andando poi ad attaccare con un grido il povero Tidus che, tossendo convulsamente e sputacchiando acqua tentava di sottrarsi alle ire di Wakka.
Qualche settimana fa erano giunti in un luogo misterioso, chiamato Fonte Sacra.
Dopo essersi ritirata lì in preghiera, la malinconia aveva colto Yuna di sorpresa, facendola allontanare dai guardiani che, pur preoccupati, la avevano lasciata in pace: ma ovviamente non poteva pensare che Tidus avrebbe fatto lo stesso.
Guidato dagli altri, era giunto alla fonte dove l’invocatrice osservava la luna in silenzio, pensando allo scontro ormai vicino: la aveva raggiunta, avevano parlato, e nella sua ingenuità, sperando di tirarla su e allo stesso tempo sperando in una risposta affermativa, aveva chiesto a Yuna di abbandonare la sua missione, descrivendole una vita che l’invocatrice aveva già passato in rassegna chissà quante volte.
Si accorse del suo errore quando lei scoppiò in lacrime, esternando per la prima volta tutto il suo dolore: e così, non sapendo cosa fare, aveva seguito l’istinto.
L’aveva baciata.
Un bacio lungo, dolce, ripetuto: un bacio che aveva scacciato via tutte le preoccupazioni.
Non avevano avuto altre occasioni di restare da soli, ma a Yuna bastava solo il suo sguardo che la cercava incessantemente, il suo sorriso costantemente rivolto a lei e le sue parole divertenti che celavano dolci incoraggiamenti per farla andare avanti.
Guardando, ancora una volta, i suoi amici e lui che ridevano nella bella pozza d’acqua cristallina, capì che finalmente era felice.
Vedendo il suo sguardo che contento si rivolgeva verso di lei, capì che finalmente era pronta a portare a termine la sua missione, senza rimpianti.
Magari qualcuno lo avrebbe avuto…ma andava bene così.


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