[Fan Fiction] DN-Angel : Capitolo 4 : Gelosia

Squall si sedette accanto ad una sua compagna di classe. Ellione era una ragazza schiva e misteriosa, che non parlava mai più del dovuto e stava sempre a leggere libri. Nonostante il completo disinteresse per le lezioni, i suoi voti erano sempre alti. Quando il ragazzo sorrise alla sua compagna di banco, Rinoa sentì un vago fastidio.

(Non ha senso) pensò. (Perché dovrei essere gelosa? Lo conosco appena…). Eppure non riusciva a non sentirsi indispettita dalla confidenza che quei due stavano prendendo. Cercò di non pensarci e si concentrò sulla lezione. La magia Haste? Beh, poteva usarla sull’orologio, così la lezione sarebbe finita prima e lei avrebbe potuto andare a dividere quei due…Berserk? Magari si sarebbero presi a ceffoni…Blind? Da come Ellione se lo stava mangiando con gli occhi, le sarebbe servita…Morfeo? Sarebbe stata il massimo…Novox? Perfetta per farli smettere di chiacchierare, perché le dava fastidio che Squall parlasse con lei. Le dava veramente fastidio.

Scosse la testa.

(Ma che cavolo!) pensò indispettita. (Lo conosco da ieri! È libero di parlare con chi vuole!). Eppure, questo pensiero andava in totale disaccordo con ciò che sentiva. Voleva che fosse accanto a lei, anche senza parlare: solo per tenerlo d’occhio. Era pronta a scommettere che era debole anche sentimentalmente. Sicuramente sarebbero bastati un paio di occhi dolci ed eccolo lì, a farsi venire i complessi perché si era innamorato. Esattamente come Zell: erano fatti della stessa pasta. E visto che con lei aveva fatto una presentazione molto più dettagliata, doveva sorvegliarlo.

Sì: era proprio così.

Nella testa le si presentarono quattro o cinque contraddizioni su ciò che aveva appena stabilito, ma le ignorò e si tornò a concentrarsi sul professore, cercando di ignorare i due.

(Certo però che spararli dai lati opposti dell’aula con un bel Reflex…).

A dispetto delle previsioni di Rinoa, Squall s’integrò perfettamente con la comunità del Garden: era il migliore del corso di magia, lui e Zell erano praticamente inseparabili e con le ragazze aveva un discreto successo. Quando Selphie, poi, creò un gruppo musicale per il festival del Garden, Squall si unì con entusiasmo, scoprendosi un provetto batterista. Rinoa era sempre più favorevolmente impressionata dal ragazzo che aveva salvato dal centro ricerche abbandonato e non poteva negare di sentirsi vagamente attratta da lui.

Ma solo come amica: lui non le piaceva.

Già: non le piaceva.

Squall, tuttavia, nutriva una predilezione per la ragazza. La vedeva come una sorta di cavaliere d’oro, il principe azzurro che, armato di Gunblade, salvava i deboli dalle angherie dei più forti. Quando glielo disse la ragazza, tra le risate, gli aveva dato scherzosamente un pugno sulla spalla. Tuttavia, guardandolo ridere, chiacchierare, suonare, studiare, continuava a sentire la sensazione di averlo già conosciuto prima della missione al centro ricerche.

Anzi, non solo che lo conosceva.

Sentiva che tra di loro doveva esserci un legame molto forte, come se fossero fidanzati. Ogni volta scuoteva la testa, ma sapeva che non poteva ignorarla per sempre: doveva discuterne con lui. Ma come? E come poteva entrare nell’argomento? Un bel problema…

Quel pomeriggio splendeva un magnifico sole. Nel cortile del Garden gli studenti liberi dalle lezioni facevano picnic o giocavano a pallone. Erano in pochi seduti sulle panchine e solo lei senza un fidanzato. Improvvisamente, accanto a lei si sedette Squall. Era affaticato ed un gran sorriso gli illuminava il volto

“Ehilà” salutò. “Che fai qui tutta sola?”. La ragazza lo guardò.

“Nulla di particolare” rispose lei. “Pensavo…”.

“Wow” commentò lui. “E quali pensieri vagano per la mente di una Gunblader?”. Rinoa rise.

“E smettila!” disse, tirandogli un’amichevole botta sulla spalla. Lui si fece serio.

“No, davvero” disse. “Trovo che sia un’arma affascinante”.

“Ma non eri tu che odiavi le armi?”.

“Odio usarle” puntualizzò lui. “Ma ciò non toglie che trovo il Gunblade un’arma bellissima. Insomma, così difficile ma così semplice…non so se mi spiego…”.

“No, non ti spieghi” rise la ragazza. In quel momento, arrivò Ellione. Rinoa perse istantaneamente il sorriso.

“Ehi, Squall” salutò. “Ti aspettano per le prove”.

“Un secondo solo, Ellione” rispose lui. “Scambio ancora quattro chiacchiere con Rinoa e arrivo”. La gunblader attese che Ellione si fosse allontanata, poi gli parlò nuovamente.

“Non prendermi per paranoica” disse. “Ma io non riesco a liberarmi dalla sensazione che noi due ci conosciamo”. Il ragazzo la guardò con occhi incuriositi.

“Davvero?” chiese. Lei annuì.

“È strano, lo so” continuò. “Ma più cerco di non pensarci più questa sensazione si fa forte. Credo di star impazzendo…”.

“Io non credo di averti vista prima…” osservò lui.

“E allora perché mi fai quella faccia?” chiese Rinoa. Sul volto del ragazzo era comparsa un’espressione seria, quasi malinconica.

“Quale faccia?” chiese. “Io non sto facendo nessuna faccia…”.

“Squall…c’è qualcosa che dovrei sapere?”. A questa domanda, il viso di Squall si colorò di rosso. Distolse lo sguardo e si grattò la testa, con fare imbarazzato.

“No…ehm…cosa intendi?” chiese, impacciato. In quel momento, arrivò Selphie.

“Ehi, batterista” salutò. “Guarda che stiamo aspettando te per cominciare le prove”. Alzandosi, Squall parve estremamente sollevato.

“Beh, devo correre” disse, rivolgendo a Rinoa un gran sorriso. “Vieni anche tu?”.

“Vi raggiungo più tardi” rispose lei, forzando un sorriso. Guardandolo andare via, la sensazione che ci fosse qualcosa che non le tornava si faceva sempre più forte. Aveva la netta sensazione che Squall le nascondesse qualcosa. Gli voleva bene, lo considerava un buon amico, eppure c’era qualcosa che le impediva di fidarsi di lui; era una persona sfuggevole, eppure molto cordiale e socievole. Si alzò e si diresse in camera sua.

(Forse è meglio studiarlo da vicino) pensò, posando il Gunblade accanto al letto. (Non che non mi fidi, però…). In quel momento, due colpi leggeri vennero battuti alla porta. Rinoa aprì e si trovò faccia a faccia con Ellione.

“Ehilà, Rinoa” salutò. “Ci sono le prove del gruppo: vieni ad assistere?”. La ragazza acconsentì. Chiuse la sua camera e s’incamminò con l’amica verso il giardino.

“Sono veramente bravi, sai?” disse Ellione. “Specialmente Squall: è un fenomeno con la batteria. Quando lo sentirai rimarrai stupita”. Rinoa non riuscì a spiegarsi perché le desse fastidio il suo nome detto da Ellione. E con quel tono, poi…

“Hanno anche scelto il nome del gruppo” disse Ellione. “Si vogliono chiamare gli Sleeping Lions”. La gunblader rise.

“Ma non ha senso!” esclamò. Le due amiche risero. Del resto, quella stessa situazione non aveva senso…


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