[Fan Fiction] Choices : Capitolo 11 – Riciclare

Nota dell’autrice: questa storia è stata scritta per la Gift Box Challenge, organizzata dal sito Fanworld.it.

Prompt: Regalo riciclato, “No, non è quello che mi hai dato l’anno scorso. davvero.”

“No, non è quello che mi hai dato l’anno scorso. Davvero.”

Zell stava cercando di inventarsi qualcosa di credibile; era arrivato a comprare i regali all’ultimo momento possibile e immaginale, ed era miracolosamente riuscito a trovare qualcosa per tutti, tranne che per Selphie. D’altra parte, non era colpa sua se quella commessa altezzosa e antipatica lo aveva cacciato fuori dal negozio prima che lui facesse il giro per la decima volta nella speranza di trovare qualcosa. Il fatto che lui fosse ancora nel negozio un quarto d’ora dopo l’orario di chiusura non aveva molta importanza, secondo lui.

Per cui era tornato al Garden mogio mogio, con i suoi pacchetti colorati – i fermagli per capelli per Rinoa e Quistis, un nuovo cappello per Irvine, tre libri per la sua ragazza e due per Squall, sulla storia dei gunblade e sul Cavaliere della Strega. Forse non era stato molto originale nelle scelte, ma era soddisfatto comunque.

Ma Selphie… nulla di quello che aveva visto lo aveva ispirato abbastanza, e poi quella commessa del cavolo lo aveva buttato fuori, e la sera della Vigilia di Natale alle otto non c’era più un negozio aperto. Cavolo, lui e il suo vizio di procrastinare, procrastinare e procrastinare…

Arrivato a casa, aveva iniziato a frugare tra le sue cose per vedere se c’era qualcosa che poteva andar bene per Selphie. Aveva frugato, frugato e frugato fino a quando gli era capitata tra le mani una scatolina rosso scuro, vellutata, che fino a quel momento aveva usato come custodia per i suoi guanti. Non ricordava esattamente come l’avesse avuta, né chi gliel’avesse regalata o se l’avesse comprata lui; stava di fatto che era una bella scatolina, di un colore adatto a una ragazza e che poteva funzionare alla grande come portagioie. Per cui era tornato a frugare alla ricerca di carta da regalo, ne aveva trovata una dalla fantasia miracolosamente natalizia, aveva impacchettato la scatolina e poi, fischiettando, si era fiondato sotto alla doccia per arrivare in orario alla festa da Selphie, in modo da evitare la solita battutina: ti eri forse dimenticato di comprare i regali?

Era stato davvero soddisfatto, ma ora iniziava a ricredersi. Selphie era sicura che quello fosse il regalo che lei gli aveva fatto l’anno prima, ed era irremovibile. In effetti a lui pareva di ricordare qualcosa di simile, ma cavolo, nella fretta proprio non gli era venuto in mente. Ora invece ricordava vagamente che in effetti Selphie aveva fatto un regalo simbolico, l’anno prima: una custodia particolare per le armi di tutti, a significare che erano in tempo di pace e potevano riporle. Poteva cercare di continuare a far finta di niente?

“La cosa più brutta è che era un regalo importante!” disse Selphie scuotendo la testa. “Di certo non pensavo che lo avresti riciclato, e proprio con me!”

In effetti quanto si era sfigati se si riciclava un regalo e si finiva per darlo proprio alla persona da cui lo si aveva ricevuto?!

Zell imprecò un paio di volte sottovoce. Poi, piegando le spalle in segno di resa, con un grosso sospiro, si accinse a spiegare. “È colpa della commessa!”

“Della commessa?!” chiese Selphie incredula. Si aspettava almeno che il suo amico avesse un minimo di sincerità!

Zell annuì. “Sì! Oggi sono andato a compare i regali…”

“Oggi?” intervenne Irvine. Gli altri avevano deciso che era più saggio stare in silenzio, ma lui non si lasciava mai sfuggire la possibilità di prendere in giro Zell. Seifer aveva avuto ragione a chiamarlo gallinaccio, secondo lui.

“Sì, oggi! Sono stato molto impegnato e-”

“Risparmiacelo, Zell,” ridacchiò Rinoa. “Sappiamo che per queste cose sei pigro e ti riduci sempre all’ultimo minuto.”

“Dettagli,” tagliò corto il ragazzo. “Il discorso è che la commessa mi ha cacciato dal negozio prima che trovassi qualcosa per Selphie. Quindi è colpa sua!”

“No, un momento,” intervenne Squall, con un’espressione pensierosa. “Ti ho visto rientrare. Non erano quasi le otto?”

“E quindi?” replicò Zell, mettendosi subito sulla difensiva.

Selphie si portò una mano sulla fronte. “Forse la commessa ti ha cacciato perché era un pochino tardi e voleva tornare a casa dalla sua famiglia per la Vigilia di Natale?”

“Ok,” cedette infine Zell. “È stata soltanto colpa mia perché potevo pensarci prima-”

“Come ogni volta,” aggiunse Quistis ridacchiando.

Zell grugnì soltanto. “Ma se mi dici cosa preferisci, Selphie, sarò felice di comprartelo per rimediare. Mi dispiace davvero tanto per aver cercato di riciclare il regalo…”

“Bastava dirlo, sai,” rispose soltanto Selphie.

“Eh?”

“Ti bastava dire che eri stato il solito pigrone che fa le cose all’ultimo e avrei capito.”

“Oh,” rispose lui allargandosi in un sorriso.

“Comunque, visto che ci tieni, c’è quel nuovo ristorante a Balamb, mi piacerebbe davvero mangiarci…”

Ok, pensò Zell, era un ristorante costoso, ma una cena sola poteva permettersela… Anche se pensava che quell’unica cena ammontasse al suo budget completo stabilito per i regali di tutti.

“Tutti insieme, ovviamente,” aggiunse Selphie con un sorriso furbo.

Zell piegò nuovamente le spalle, sconfitto.

L’anno prossimo, si ripromise, comincerò a cercare i regali a novembre.


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